CATANIA: il 4-3-3 di Baldini tra nuove certezze e meritocrazia

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foto calciocatania.it

La sconfitta sul campo della Turris ma più in generale l’atteggiamento tenuto dalla squadra nelle ultime apparizioni stagionali ha determinato l’esonero di Giuseppe Raffaele. Al posto del tecnico siciliano sulla panchina rossazzurra si è insediato Francesco Baldini. L’ex allenatore delle giovanili di Roma e Juventus, pur arrivando tra lo scetticismo generale, sembrerebbe aver apportato quella scossa in grado di far concludere nel migliore dei modi una stagione irta di ostacoli e difficoltà.

Già dal suo esordio contro l’Avellino il tecnico toscano ha dimostrato grande personalità schierando subito la squadra secondo il proprio credo tattico ed annullando qualsiasi pregiudizio gerarchico. Nel match contro gli irpini infatti, nonostante le pochissime ore di allenamento vissute a Torre del Grifo, il neo allenatore rossazzurro ha deciso di utilizzare dal 1’ alcuni calciatori che fino a quel momento avevano deluso le aspettative come Izco e Maldonado, ha scommesso sulla coppia di centrali Giosa-Claiton ed ha rilanciato da titolare Miguel Martinez a difesa dei pali.

Oltre all’ottimo lavoro mentale, probabilmente anche il passaggio ad un modulo più equilibrato come il 4-3-3 ha giovato un po’ a tutto il gruppo con performance che sono migliorate nettamente. Vedi lo sviluppo armonico dei movimenti sulle corsie esterne di Pinto e Calapai, ma anche la mediana e l’attacco sembrerebbero aver (ri)trovato le proprie certezze con Dall’Oglio e Sarao in grande spolvero. Contro la Cavese poi sono stati chiamati in causa anche Reginaldo e Di Piazza premiati, come dichiarato dallo stesso Baldini, dal grande impegno offerto in allenamento.

Il nuovo atteggiamento più meritocratico, il recupero mentale di alcuni interpreti (in attesa del rientro degli infortunati) nonché le ultime prestazioni offerte sia sul piano dei risultati che su quello della grinta e della “garra” rappresentano sicuramente un ottimo biglietto da visita non solo per questo finale di stagione, ma anche e soprattutto per i playoff. Senza però dimenticare che i difetti strutturali palesati nell’arco del campionato permangono e non possono essere cancellati con un colpo di spugna, lavorando per smussarli.

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