L’umore non è dei migliori in casa rossazzurra quando si avvicina la trasferta di Torre del Greco. La sconfitta con il Teramo, arrivata in maniera rocambolesca ma meritata, ha tracciato il solco di un evidente fase critica della stagione del Catania. I numeri non mentono (rendimento da undicesimo posto nel girone di ritorno) e neppure l’espressione di gioco impalpabile e colma delle consuete lacune.
Sabato scorso la squadra è uscita dal campo a testa bassa, senza essere mai entrata davvero in partita. Adesso Nicolosi tuona, Pellegrino conferma Raffaele ma lo invita a porre rimedio e nel frattempo si trova al centro di un botta e risposta con l’ex capitano Biagianti. Riemergono i contorni della vicenda che aveva tenuto banco ad inizio stagione in un momento in cui i riflettori andrebbero puntati sul campo e sugli sviluppi della trattativa tra Sigi e Tacopina. Bocche cucite in vista del turno infrasettimanale (mister Raffaele non parlerà prima della gara) e attenzione massima per una partita da cui sono attese risposte da parte di squadra e allenatore.
Se il Catania sta attraversando una fase negativa del proprio percorso stagionale, la Turris è in crisi nera. La squadra di Torre del Greco, tra le sorprese iniziali del campionato, è entrata in un vortice negativo di gioco e risultati. Nelle undici partite più recenti si contano soltanto quattro punti conquistati: un pareggio con il Bisceglie e un successo ai danni della Casertana. Artefice dell’affermazione sui falchetti è stato mister Bruno Caneo, neo guida tecnica chiamata in sostituzione di Franco Fabiano, l’allenatore della promozione in Serie C che aveva raccolto risultati egregi nel girone d’andata. Quanto ottenuto dalla Turris al momento non basta per guardare con serenità al finale di campionato, la squadra è chiamata a dare il massimo al fine di raggiungere il mantenimento della categoria.
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