Il gol di Longo condanna all’ottava sconfitta stagionale il club di via Magenta. Catania che anche oggi manifesta tutti i propri limiti non riuscendo a recuperare lo svantaggio iniziale dei padroni di casa. Queste le consuete pagelle di reparto:
Difesa 5.5: la retroguardia rossazzura non concede grandi occasioni se non da fuori area ma si fa cogliere decisamente impreparata sull’angolo di Giannone che determina il vantaggio dei padroni di casa. Giosa e Claiton tutto sommato fanno la loro parte, a turno provano ad avviare l’azione da dietro. Non impeccabile Sales. Nella ripresa, con il passaggio alla difesa a quattro, Calapai e Pinto sono un tantino più propositivi ma non basta.
Centrocampo 5: meglio rispetto al match con il Teramo ma troppo poco per raggiungere la sufficienza. Sia Welbeck che Dall’Oglio sono utili in fase d’interdizione ma molto imprecisi quando si parla di impostare. Tanti gli errori, anche piuttosto banali, in appoggio. Maldonado entra a metà ripresa per garantire maggiori geometrie, prova a giocare più di frequente palla a terra ma non fa meglio dei compagni di reparto. Probabilmente risente della sfiducia del tecnico ma anche lui dovrebbe cambiare atteggiamento. Izco entra al minuto 65 ma non lo si vede praticamente mai.
Attacco 5: il tridente iniziale Piccolo–Sarao–Russotto non punge. Dopo un buon inizio di primo tempo, con qualche giocata pericolosa ed un tiro da fuori abilmente respinto dal portiere, il fantasista romano sparisce dal campo. Il numero 14, ancora non al meglio fisicamente, ha il merito di notare l’inserimento di Calapai in occasione del calcio di rigore ed il demerito di averlo fallito. Dopo l’errore dal dischetto anche lui inizia a vagare all’interno del rettangolo verde. Il centravanti milanese invece non brilla. Nella prima frazione prova a dialogare con i due esterni ma senza grossi risultati, inoltre non riesce mai a calciare in porta. Di Piazza ancora una volta entra e non incide. Il bomber di Partinico non riesce a ritagliarsi il giusto spazio e quando ha l’occasione per segnare la cestina incredibilmente. Reginaldo entra ad un quarto d’ora dalla fine ma tocca pochissimi palloni, non rivelandosi utile alla causa, come spesso accaduto nel corso della stagione. Kalifa Manneh non riesce ad esplodere ed anche oggi il suo ingresso non porta i frutti sperati, anche se ha dato un pò di brio alla squadra. Con l’uscita di Pinto il gambiano viene arretrato al ruolo di terzino, scelta non azzeccatissima.
Raffaele 4: il mago in grado di incantare la terza serie con il suo Potenza sembra essersi smarrito in questa seconda parte di stagione. Una sola vittoria in otto gare, ma più in generale un gioco che appare molto lento e macchinoso, ha vanificato quanto di buono fatto vedere fino a Gennaio e probabilmente lo costringerà a salutare in anticipo la piazza etnea. Dispiace perché, oltre ad essere un tifoso del Catania, l’ex allenatore dell’Igea Virtus non è più riuscito a trovare il bandolo della matassa andando anche lui in confusione.
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