A cura di Gianluca Virgillito, Direttore Responsabile della testata Antenna Uno Notizie su Bella Radio Tv e Radio Antenna Uno
Catania deludente. Ancora una volta ci si fa superare tra le mura amiche confermando il momento di difficoltà già manifestato nelle scorse uscite, con la parentesi della sfida al Bisceglie in trasferta che aveva illuso circa un pronto riscatto della squadra. Invece contro il Teramo al “Massimino” (0-1) va in scena uno spettacolo drammatico per la compagine rossazzurra, costretta a capitolare per mano del “fuoco amico”.
L’autogol di Confente e più in generale le ultime prestazioni del numero uno etneo impongono una riflessione per un possibile cambio della guardia tra i pali. Ma dal portiere all’ultimo panchinaro, è un disordine di gruppo, un calo fisico e l’assenza di qualità (anche a causa di infortuni) a segnare l’involuzione che da un mese e mezzo a questa parte hanno spento i sogni di una rincorsa al secondo posto, conducendo squadra e addetti ai lavori a guardare più alle proprie spalle che davanti a sé. Il rendimento in casa del Catania è un dato emblematico di questa stagione: 23 punti per il trend record (in negativo) dal ritorno della compagine rossazzurra in terza serie.
Gli ultimi risultati fanno scricchiolare anche la posizione di mister Raffaele. Costruire una mentalità e una convinzione di successo in prospettiva playoff impone una immediata inversione di tendenza, e in questo senso potrebbe risultare determinante il rientro di Piccolo, calciatore più talentuoso del gruppo e probabilmente un importante trascinatore anche per l’umore dello spogliatoio.
A centrocampo poi, mancano le alternative, i giocatori di maggiore qualità sono diventati oggetti misteriosi, e quelli di quantità arrancano non avendo la possibilità di recuperare per gli impegni ravvicinati. In difesa i tasselli portati dal mercato a completamento della rosa non hanno per il momento confermato le aspettative.
In sostanza, è un momento assai particolare e decisivo. Dal campo passa il futuro della società, segnata dall’attesa spasmodica dell’insediamento di Joe Tacopina.
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