Il Responsabile dell’Area Tecnica del Catania Vincenzo Guerini analizza la situazione in casa rossazzurra commentando la scelta di esonerare mister Giuseppe Raffaele, intervenendo nel corso della trasmissione televisiva Corner:
“I conti si fanno sempre alla fine, vedremo a fine campionato se la scelta si sarà rivelata giusta. In ogni caso è stata molto sofferta, ma secondo noi necessaria. Fino ad un mese e mezzo fa eravamo ampiamente soddisfatti del rendimento della squadra. Purtroppo sapete come vanno le cose nel calcio. Abbiamo analizzato a fondo, riscontrando un appiattimento incomprensibile nei giocatori. Non sono riuscito a spiegarmi la metamorfosi sul piano dell’atteggiamento. Al di là del ko nel derby che ha scosso tutti noi, mi riferisco in particolare ai due pareggi esterni con Vibonese e Paganese, ma anche al primo tempo di Bisceglie. Abbiamo accettato il ritmo che dettavano queste squadre, nettamente inferiori a noi ed a cui bastava il pareggio. E’ inspiegabile perchè questo gruppo aveva tutte le situazioni favorevoli, ricevendo solo commenti positivi e con una posizione di classifica invidiabile. E’ come se ci fossimo seduti. Il mister ha cercato di scuotere la squadra, idem io e Maurizio. Anche Nicolosi lo ha fatto, in rappresentanza della Sigi. Il gruppo non lo ha recepito e siamo stati colpevoli in questo. Come abbiamo ricevuto gli elogi, adesso tocca fare altrettanto con le critiche, basta che siano nei limiti dell’educazione”.
“Indubbiamente se è arrivato il cambio alla guida tecnica c’è stato un errore commesso alla base. Non abbiamo mai registrato malumori all’interno del gruppo, pensavo fosse solo un caso passeggero ed invece il trend è proseguito a Bisceglie, con un 3-0 frutto esclusivo di episodi favorevoli, ma anche nelle gare disputate con Teramo e Turris. A Torre del Greco abbiamo perso contro un avversario assolutamente alla nostra portata. Nel calcio poi devi dare una scossa, nove volte su dieci cambi l’allenatore in questi casi. Anche perchè se fossimo andati via io e Pellegrino, non sarebbe cambiato niente. L’allenatore, invece, è la figura più importante nel comparto tecnico. Appagamento? Mi ha fatto paura questa sorta di tranquillità, come dire che tanto noi siamo stati bravi. E invece il campionato non è finito. Abbiamo detto e ridetto ai calciatori che la posizione finale fosse importantissima ai fini dei playoff, ma non siamo riusciti a farci capire. Riteniamo che una scossa di questo genere possa far comprendere alla squadra che adesso tocca a loro cercare di riguadagnare la stima e la fiducia della piazza”.
“L’equilibrio di uno spogliatoio è molto delicato, noi siamo intervenuti quando abbiamo visto che c’era qualcosa nell’aria che non ci piaceva, interpellando anche l’allenatore. Invitavamo i giocatori a non mollare, a non rilassarsi. Non abbiamo capito fino a che punto la squadra si fosse fermata. Nel calcio si può vincere o perdere ma a me ha dato molto fastidio l’atteggiamento avuto in queste ultime partite. Per più di 20 gare la squadra non avrà espresso un grande calcio, ma la passione, l’attaccamento ed il coraggio era garantito. E’ venuto a mancare ultimamente. Non siamo stati forse abbastanza bravi a vigilare. Tuttavia c’è ancora tempo per recuperare certe posizioni di classifica. Escludo che i nuovi arrivati abbiano creato problemi nello spogliatoio, anzi assicuro che sono stati accettati tutti in maniera fantastica dagli altri. Ho girato una ventina di società nella mia carriera, averne avuti di gruppi così…”.
“Francesco Baldini? Cerchiamo una persona che arrivi a Catania con grande entusiasmo e voglia, senza mettere davanti altre cose. Un allenatore non dotato di grossa esperienza in panchina ma che ha giocato a livelli importanti, con la volontà di emergere e di farsi conoscere. Forse questo è quello di cui c’è bisogno per dare la sveglia al gruppo. Il tempo a disposizione è poco, ci vorrà anche un pizzico di fortuna. Sta al nuovo allenatore provare ad entrare subito in sintonia con il gruppo. Non tanto sul piano del gioco, quanto dell’atteggiamento. Problemi di preparazione atletica? Io ho fatto un giro di telefonate tra allenatori che conosco, dalla A alla C tutte le squadre hanno avuto gli stessi problemi del Catania. Noi con l’aggravante di giocare 7-8 partite in un mese, una dietro l’altra con spostamenti anche abbastanza impegnativi. Proprio perchè è stato un anno assolutamente anomalo dove un pò tutti hanno saltato la preparazione, poi i nodi vengono al pettine. Anche il Covid ha penalizzato tante squadre, noi finora siamo stati più bravi e fortunati a superarlo in maniera positiva”.
“Gli ultimi calci di rigore falliti? Piccolo e Dall’Oglio sono forse i giocatori dai piedi migliori, li vedi in settimana calciare i rigori e fanno sempre gol. L’allenatore ha pensato fossero i più adatti a batterli, ma quando le cose vanno male succede anche di sbagliare in partita. Se avessimo battuto il Bari al 90′ e magari fosse arrivato uno stupido punto a Torre del Greco, avremmo ragionato in maniera diversa ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Primi tempi regalati? Non capisco questa partenza senza voler andare a vincere, ma allo scopo di accontentarsi del pari. Vorrei che il nuovo allenatore dia la scossa anche sotto questo punto di vista e che la squadra prenda coscienza”.
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