Dopo gli ultimi deludenti risultati (3 punti in 5 gare), un po’ tutti tra dirigenti, calciatori, allenatore e staff tecnico, sono finiti nel mirino di stampa e tifosi. Sarà fondamentale capire quali siano le cause di questo preoccupante rendimento per affrontare al meglio i playoff. Chissà che nelle prossime settimane le gerarchie non possano essere ribaltate in favore di coloro che ultimamente sono rimasti un po’ in sordina.
Partendo dal ruolo più delicato analizziamo il percorso sia di Antonio Santurro che di Miguel Martinez. Il portiere emiliano era giunto in Sicilia con l’obiettivo di vivere una stagione da protagonista ma, dopo la prima giornata di campionato (complice anche un infortunio), non è più riuscito a ritagliarsi il proprio spazio, finendo ai margini del progetto tecnico e ricoprendo prima il ruolo di terzo e adesso quello di secondo. Un capitolo a parte invece deve essere affrontato per l’estremo difensore spagnolo. L’ex Real Madrid ha disputato una prima parte di stagione ad altissimi livelli, totalizzando 9 partite, subendo 10 reti (7 in sole 2 partite) e riuscendo a realizzare 4 clean sheet. Ma al di là dei numeri ciò che ha maggiormente impressionato sono state le strepitose parate effettuate dal portiere madrileno. L’ottima stagione del numero 22 è stata bruscamente interrotta a fine Novembre quando è risultato positivo al COVID-19. Da lì in poi non ha più rivisto il campo e, dopo la trasferta di Terni, non è stato nemmeno inserito nella lista dei convocati. Il direttore Pellegrino ha dichiarato recentemente che ha un non ben precisato problema fisico che richiederà ulteriori approfondimenti.
Altro calciatore che sta vivendo una stagione in chiaroscuro è Claiton. Il trentaseienne centrale brasiliano, dopo un inizio molto positivo si è un po’ smarrito. Nelle ultime 13 giornate è sceso in campo solo nella trasferta di Pagani, dimostrando però di poter ancora dire la sua. Vedremo se in questo finale di stagione sarà rispolverato per concedere qualche turno di riposo a Giosa in vista degli spareggi promozione. Passando al reparto mediano invece non possono passare inosservate le prestazioni di Luis Maldonado. Il ventiquattrenne regista ex Chievo era arrivato alle pendici dell’Etna per aggiungere qualità ed inventiva alla manovra ma fino ad ora il suo contributo è stato modesto. Oltre alle due reti su punizione (contro Ternana e Juve Stabia) le sue qualità tecniche sono emerse solo a sprazzi, dimostrando forse di non essere ancora pronto per una piazza importante come quella etnea. La panchina nel derby (quando serviva maggiore qualità a centrocampo) e gli appena 12 minuti in 3 gare testimoniano come anche il mister non sembri tanto convinto delle sue potenzialità.
Ci si sarebbe aspettati molto di più anche dal capitano Mariano Izco. Il suo apporto in termini di qualità e quantità è stato al di sotto delle attese con sole 13 presenze stagionali. Altro giocatore che non è riuscito ad imporsi è Kalifa Manneh. L’esterno gambiano alterna troppo spesso buone giocate a momenti di evanescenza. Dopo i due gol consecutivi contro Catanzaro e Casertana sembrava potesse esserci una svolta ma purtroppo queste speranze sono andate via via scemando col passare delle settimane. Nonostante un rendimento molto altalenante le sue qualità tecniche e fisiche potranno sicuramente giovare, specie nei secondi tempi, in questo finale di stagione. Rimanendo sempre nel reparto avanzato, Reginaldo è un altro elemento finito dentro l’occhio del ciclone. In 19 presenze ha realizzato appena 1 gol ed 1 assist, troppo poco per esperienza e curriculum; condizione fisica quasi mai al top e minutaggio basso, soprattutto nel girone di ritorno. Potrà, finalmente, risultare decisivo?
Infine un capitolo a parte lo meritano due oggetti (ad oggi) misteriosi: Agapios Vrikkis e Michele Volpe. L’esterno cipriota finora ha totalizzato solo una presenza con la Berretti per poi scomparire dai radar. Discorso diverso per la punta campana. L’ex Viterbese ha dimostrato che in Serie C può fare la differenza (10 reti in 23 presenze) ma è reduce da un brutto infortunio al ginocchio. Dopo quasi un mese ancora non lo si è visto in campo e, considerando che la stagione è in via di conclusione, la domanda sorge spontanea: non sarebbe stato meglio puntare su un giocatore subito pronto anche se, magari, in là con l’età? La speranza è che riesca ad esprimere al più presto il potenziale di cui dispone.
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