ESCLUSIVA – STAMPA IRPINA, Abbondandolo: “Catania, crollo verticale inaspettato. Avellino con tanti punti di forza ma ci sono delle incognite…”

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In vista di Catania-Avellino, Domenico Abbondandolo della testata giornalistica SportAvellino.it ha concesso un’intervista ai nostri microfoni per un approfondimento sulle tematiche relative alla squadra irpina, avversaria del Catania domenica.

Vento in poppa per l’Avellino. La trasferta di Catania può dare slancio definitivo alla squadra di Braglia?
“L’Avellino sta vivendo un momento perfetto dal punto di vista del rendimento e dei risultati. La formazione biancoverde ha messo in fila 14 risultati utili, che le hanno permesso di issarsi al secondo posto e di staccare il Bari. Ora il vantaggio sui galletti è rassicurante, ma di sicuro i lupi non vogliono fermarsi. A Catania si andrà con l’obiettivo di vincere, per spezzare un tabù e dare un segnale ulteriore di maturità in vista dei playoff. In questo momento della stagione è vietato fare sconti, soprattutto in certe partite. Lo slancio c’è già, ma una vittoria contro i rossazzurri darebbe ancor più consapevolezza”.

Braglia si conferma allenatore top della categoria. Quali sono stati i principali meriti del mister?
“Credo che Braglia sia il vero segreto di questo Avellino e di questa serie incredibile di risultati. È un sergente di ferro, all’apparenza un po’ burbero, ma nessuno come lui è in grado di dare compattezza ad una squadra e ad uno spogliatoio. Nel corso di questi mesi ha dovuto fare i conti con difficoltà di varia natura, prendendosi anche tante critiche. Non si è però mai tirato indietro, ha anzi proseguito sulla sua strada difendendo sempre la squadra e guadagnandosi così la stima dei tifosi. Credo che questo tipo di coerenza sia stato il suo principale merito insieme all’etica del lavoro. Di un allenatore esperto e vincente come lui c’è solo da fidarsi. A distanza di tanti mesi dal suo arrivo si può sicuramente affermare che con lui la dirigenza ha fatto la scelta giusta, anzi la migliore possibile”.

La Ternana fa un campionato a parte. C’è un po’ di rammarico per quanto riguarda la distanza dalla vetta?
“C’è un po’ di rammarico per quanto successo nella penultima giornata, quando in pochi minuti l’Avellino è scivolato da un possibile -4 al -9 in seguito al pareggio del Monopoli e alla rimonta della Ternana sul Bari. Ma l’Avellino ha poco da rimproverarsi: da 15 partite ormai ha lo stesso ruolino di marcia delle Fere, difficile chiedere di più. Si potrebbe recriminare sulle tante assenze con cui i lupi hanno dovuto convivere nella prima parte del torneo, ma anche questo fa parte del gioco, specie quest’anno. Ora i biancoverdi devono solo pensare a chiudere al meglio ed arrivare al top della condizione ai playoff”.

Catania in crisi. Credi che il nuovo allenatore possa dare una scossa alla squadra?
“Onestamente non mi aspettavo simili difficoltà da parte della formazione etnea. Fino ad un mese fa sembrava che Sarao e compagni potessero puntare al podio, poi però c’è stato un crollo verticale. Di sicuro hanno inciso le incertezze societarie, con il closing che tarda ad arrivare, così come le partenze di Pecorino e Biondi. Con il cambio in panchina in genere si riesce a dare una scossa, se non altro dal punto di vista emotivo. Credo che Baldini possa essere l’uomo giusto per centrare i playoff e provare a ridare serenità alla squadra”.

Nella gara d’andata vinse il Catania. C’è voglia di rivalsa in casa irpina?
“La sconfitta dell’andata arrivò in un momento molto delicato per l’Avellino, allora alle prese con il Covid, che proprio in queste ore sta minando nuovamente la serenità dei lupi. Si tratta di un ko difficilmente giudicabile proprio per le condizioni straordinarie in cui maturò. I ragazzi avranno voglia di rifarsi, ma più per il desiderio di dare continuità che per una mera questione di orgoglio. Mi aspetto una partita interessante, combattuta, tirata. Potrebbe essere decisa da un singolo episodio, ecco”.

Quali sono i punti di forza e di debolezza di questo Avellino?
“Quando metti in fila 14 risultati utili vuol dire che i punti di forza sono tanti. In primis lo spirito di gruppo: questo Avellino è come una famiglia e in campo lotta da tale, con sacrificio e umiltà. Poi mi vengono in mente la solidità difensiva, sono appena 4 le reti subite nel filotto di partite, e in generale la lucidità nella lettura della gara. La squadra di Braglia sa quando è il momento di soffrire e quando invece bisogna lanciarsi all’attacco per colpire. La debolezza potrebbe riguardare i cali di concentrazione, che sono sporadici ma pure ci sono. L’altra grande incognita in vista di Catania è legata, come dicevo, ai casi Covid. Attualmente l’Avellino ha 3 positivi in organico e si spera che la situazione possa rimanere sotto controllo in vista della gara di domenica”.

Quale potrebbe essere l’undici anti-Catania domenica?
“I casi Covid di cui sopra incidono ovviamente anche sulle scelte di formazione. Sappiamo che non ci saranno Carriero e De Francesco, Bernardotto è il terzo calciatore positivo. In via del tutto teorica credo che l’Avellino scenderà in campo con la solita formazione. Forte tra i pali; Silvestri, Miceli e Illanes in difesa; Ciancio, Adamo, Aloi, D’Angelo e Tito in mezzo; Fella e Maniero in avanti. È proprio dalla coppia d’attacco che mi aspetto tanto. Fella ha giocato solo uno spezzone con il Potenza, per cui avrà voglia di esprimersi al meglio. Maniero è invece reduce dalla sua miglior prestazione in biancoverde e, in quanto ex, avrà di sicuro voglia di ripetersi e di trascinare ancora l’Avellino”.

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