ESCLUSIVA – Casale: “Catania, l’Avellino ti darà grandi motivazioni. Baldini deve sfruttare il momento e avere il coraggio di cambiare”

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Pasquale Casale

Tra i più giovani prodotti del vivaio del Napoli ad indossare la casacca della Prima Squadra partenopea, Pasquale Casale è ricordato in tante piazze importanti, tra cui Catania. Sotto l’Etna ha totalizzato ben 65 presenze. Nelle vesti di allenatore ha raggiunto la salvezza in situazioni spesso delicate e guidato varie squadre tra cui Cavese, Avellino, Atletico Catania e Gela. Casale è intervenuto con grande disponibilità concedendo un’intervista esclusiva ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, in vista di Catania-Avellino:

Il Catania si appresta ad affrontare l’Avellino nel miglior momento per la formazione irpina.
“Il Catania ha pagato quest’alternanza di risultati nel corso della stagione. Una serie di alti e bassi in un contesto dove, probabilmente, le vicende societarie hanno avuto la loro incidenza. Magari il ritardo del closing ha alimentato dei dubbi nei calciatori, trovandosi in un momento centrale della stagione. L’Avellino invece era partito male. Poi, attraverso una buona programmazione ed una società che si è consolidata, i risultati stanno arrivando. Adesso l’Avellino ha una proprietà forte, inoltre il Direttore Di Somma ha preso un allenatore d’esperienza, mettendo su una buona squadra. I biancoverdi possono avere il rammarico di non essere partiti subito bene in campionato. Sarà un avversario ostico per il Catania”.

La scorsa estate il Catania è stato sul punto di fallire. Adesso il passaggio di consegne può essere la panacea di tutti i mali?
“Per l’attuale proprietà rappresenta un grande merito avere evitato il fallimento. Ma parliamo pur sempre di Catania, una piazza decaduta in cui i tifosi e l’ambiente si sentono depressi. Adesso devi portare in alto questa squadra. Giustamente la tifoseria fatica a digerire gli alti e bassi, si aspetta risultati di un certo rilievo perchè ti chiami Catania. Serve una forza economica di spessore, un club con potenzialità importanti che sappia anche gestire i momenti negativi”.

Francesco Baldini può dare la scossa a questo Catania?
“Mi piace ricordare che io, a livello personale, nel giro di dieci anni sono subentrato in nove occasioni facendo sempre più punti degli allenatori sostituiti, tranne ad Andria. Chi subentra ha tanti vantaggi perchè tutto quello che succedeva prima viene azzerato. Faccio un esempio, magari qualche giocatore litigava o c’erano delle discussioni con il precedente tecnico. Il nuovo allenatore ti dà sempre una scossa iniziale, sta a lui essere bravo a sfruttare quest’onda dove tutti si sentono protagonisti e motivati, si azzerano le gerarchie. Poi bisogna avere la fortuna di fare subito risultati e dare continuità”.

Mancano solo 7 partite però…
“C’è poco tempo ed è meglio così. Io avevo la fortuna di allenare squadre difficili ma toste e con giocatori di grande personalità e sacrificio. Avendo queste caratteristiche, se trovi la chiave giusta diventa tutto più facile. Se il Catania ha una statura morale importante e l’allenatore trova la ricetta ideale, può fare bene anche se mancano poche partite. Ma il tecnico deve avere il coraggio di cambiare, di mescolare le carte. Anche modificare il sistema di gioco, il ruolo di determinati calciatori se serve. Io lo facevo spesso e con risultati lusinghieri”.

L’Avellino non è il migliore avversario per ripartire?
“In questi casi è il contrario perchè ricavi grandi motivazioni, partendo dal fatto che affronti un Avellino forte. Se avviene il riscatto immediato è tutto di guadagnato. Altrimenti non devi disperare perchè proprio in queste occasioni emergono tutti i difetti ed il nuovo allenatore potrà lavorare meglio per capire cosa serve al Catania. Probabilmente a questa squadra è mancata qualcosa in termini di personalità. Se prima il Catania teneva botta e nell’ultimo periodo non ce la fa, è un limite. Magari si è dato il massimo e la squadra possiede delle carenze oggettive. Puntualmente il Catania poteva effettuare il salto di qualità e non l’ha effettuato. Non so se nella precedente gestione si è creata una situazione di sfiducia”.

Come mai spesso il Catania regala i primi tempi?
“Non escludo che lo abbia fatto per un discorso strategico. Molte squadre partono forte all’inizio e poi calano. Magari il Catania ha preferito spesso far sfogare gli avversari nei primi tempi, sfruttando un loro calo nella ripresa. Parliamo anche di gestione delle risorse, in un’epoca in cui il Covid ha comportato criticità diffuse nella preparazione atletica”.

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