Ko interno nonostante la superiorità numerica per oltre 60 minuti di gioco e contro un avversario in condizioni di emergenza. Non si fa altro in queste ore che di parlare di come il Catania abbia perso la partita più importante della stagione, un’autentica finale contro il Palermo. Derby che al “Massimino” mancava da otto anni. Poteva essere un’occasione ghiotta per addolcire questi terribili anni di Serie C, facendo per un attimo dimenticare i tanti bocconi amari ingoiati nel tempo. Invece si è aggiunta un’altra cocente delusione. Ancora più forte se si pensa al supporto incessantemente manifestato dai tifosi alla squadra nei giorni che la separavano dal tanto atteso fischio d’inizio, malgrado l’emergenza Covid.
Incitamenti prima di raggiungere lo stadio ieri, striscioni esposti lungo il percorso che portava al “Massimino” ma sopratutto all’interno dello stesso impianto sportivo. Eloquente, in Curva Nord, la scritta “Dal 1946 unico orgoglio siciliano”, a sottolineare la valenza della storica matricola 11700 di cui il popolo rossazzurro va fiero. Si chiedeva all’undici di Raffaele, inoltre, di strappare “la carta d’identità” giocando “soltanto per questa città”. In Tribuna B, invece, veniva posta l’attenzione sul tifo e folklore, facendo l’appello di “ridare il calcio al popolo”. La Curva Sud ha ricordato la figura storica del presidentissimo Angelo Massimino: gratitudine infinita nei confronti di chi “per questi colori ha dato la vita”.
Tutto molto bello, a parte il risultato finale che ha squarciato il cuore dei tifosi. La gente di Catania, in giro per la città e sui social, non fa nulla per nascondere la propria amarezza. Rabbia, delusione, senso mortificante a seguito di una sconfitta che si poteva e doveva evitare. Andrea Russotto, migliore rossazzurro in campo, si è detto sicuro che il gruppo saprà rispondere. E’ chiaro però che un ko del genere rappresenta il punto più basso della stagione. Da qui non sarà semplice ripartire. Mister Raffaele indica la strada del lavoro per risollevarsi, ma anche lui non è esente da colpe perchè la squadra ha subito un’involuzione: crisi di risultati e confusione tattica sono sotto gli occhi di tutti. Serviranno convincenti risposte, subito. La batosta nel derby, però, rimarrà un segno indelebile.
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