Seconda vittoria consecutiva per il Catania di Francesco Baldini. Le parole del tecnico di Massa, ma anche del difensore Antonio Giosa e del centrocampista Luis Maldonado racchiudono il pensiero di tutto il Calcio Catania che dedica il successo a Stefania Sberna, voce storica del club e simbolo di una passione infinita per i colori rossazzurri.
Dopo avere fermato una delle squadre più attrezzate ed in forma del momento – l’Avellino – il Catania incamera i tre punti anche in quel di Cava de’ Tirreni. Campo, questo, tradizionalmente ostico per la squadra dell’Elefante che non aveva mai vinto al “Simonetta Lamberti”. Successo curiosamente ottenuto nello stesso giorno in cui l’Elefante battè, nel 1983, proprio la Cavese con il medesimo risultato, ma allora gli etnei s’imposero in Sicilia. Quell’anno il Catania festeggiò la promozione in Serie A. Parentesi amarcord a parte, dai rossazzurri sono arrivate nuove risposte confortanti. Forse qualcuno si aspettava una facile vittoria, giustificata dall’attuale piazzamento in classifica della Cavese. In realtà nel calcio c’è da sudare sempre, soprattutto in Serie C dove nessuno concede sconti, a maggior ragione in una fase della stagione in cui le partite diminuiscono ed i punti a disposizione hanno una valenza notevole.
Il Catania ha superato un ostacolo non privo d’insidie, sfidando un avversario alla disperata ricerca d’ossigeno e che già nel match d’andata mise in difficoltà l’Elefante. Nella prima frazione il Catania non ha sofferto più di tanto, ma faticava a trovare varchi perchè gli aquilotti chiudevano bene le linee di passaggio contrapponendo una disposizione tattica ordinata ed efficace. Ad eccezione di tre occasioni (Russotto, Maldonado e Sarao) la squadra di Baldini ha fatto ben poco per impensierire un avversario che, a tratti, ripartiva con discreta pericolosità . Dopo l’intervallo, invece, il Catania ha alzato i ritmi. Meno giocate forzate, manovra più intensa e fluida, maggiore aggressività e dinamismo in mezzo al campo e sugli esterni, frequente ricorso alle giocate palla a terra. Il gran gol di Giosa ha spianato la strada ai rossazzurri, sempre più sciolti e padroni del campo. Il tiro di Senesi respinto sul palo da Martinez ha rappresentato l’unica vera occasione dei padroni di casa. Segnale di ritrovata solidità difensiva. Poi la conclusione vincente di Dall’Oglio ha archiviato la pratica.
A fine partita, bene ha fatto il mister ad elogiare la prestazione offerta ma anche ad attendersi ulteriori progressi dalla squadra. Sono da correggere varie situazioni deficitarie emerse nel primo tempo: possesso della sfera lento e macchinoso, tanti passaggi sbagliati, poco movimento senza palla, spinta sulle corsie laterali a singhiozzo. Elementi che appartengono ad un discorso di crescita imperniato sull’entusiasmo e la voglia di un gruppo che può anche sbagliare, ma consapevole dell’importanza di sopperire agli errori con compattezza, unione d’intenti e spirito di sacrificio. Una squadra desiderosa di andare alla costante ricerca del progresso, affrontando i successivi impegni con tanta fame in vista dei playoff.
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