«Trasformare la rabbia in energia positiva». Nell’immediato post gara di Terni, Peppe Raffaele invitava a guardare avanti dopo la lezione fin troppo severa impartita dalla capolista ai suoi ragazzi. Il contraccolpo psicologico per la batosta rimediata in terra umbra è uno dei temi ricorrenti in avvicinamento all’imminente sfida d’alta quota con il Bari.
Lo scontro diretto con i galletti mette in palio punti fondamentali nel momento clou della stagione regolare. Le ultime dieci giornate di campionato hanno visto assottigliarsi il divario in classifica tra le due contendenti, facendo sì che il Catania restasse pienamente in partita per il terzo posto. Sia i rossazzurri che i biancorossi pugliesi si presentano all’appuntamento con defezioni importanti, che riguardano principalmente il reparto avanzato.
Il Bari ha salutato con una vittoria, minima sia a livello di punteggio che di prestazione, l’avvento di Massimo Carrera in luogo di Gaetano Auteri. L’affermazione sul Monopoli ha dato una bella iniezione di fiducia ad una squadra ancora convalescente dopo essere caduta in un vortice negativo che ha determinato il cambio della guardia in panchina. Carrera, reduce da esperienze formative all’estero alla guida di Spartak Mosca e AEK Atene, sta cercando di toccare le corde giuste al fine di scuotere i suoi giocatori e toglierli dall’impasse in cui si sono cacciati.
Se da un lato il mister dei galletti si dice pronto ad affrontare tredici finali, dall’altro Raffaele sta studiando le contromosse da opporre agli avversari. L’ipotesi Golfo trequartista stuzzica di nuovo il tecnico rossazzurro, il quale dovrà fare certamente a meno di Martinez, Zanchi, Piccolo e Volpe. Pinto va gestito con cautela, mentre resta aperto uno spiraglio sul ritorno in campo di Russotto, che ha ripreso a lavorare con il gruppo.
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