Catania-Bari è un match dal fascino particolare per storia e tradizione di entrambi i club. La squadra del capoluogo pugliese è tra le più blasonate del Mezzogiorno d’Italia, avendo partecipato a 30 campionati di Serie A. L’ultima apparizione dei galletti in massima serie risale alla stagione 2010-11, seguita da sette anni in cadetteria (2011-2018) fino all’esclusione avvenuta nell’estate 2018.
L’attuale sodalizio guidato da Luigi De Laurentiis è ripartito due stagioni fa dai dilettanti e, dopo l’immediato ritorno tra i professionisti, mira con decisione alla promozione in Serie B. Anche quest’anno il club barese non ha badato di certo a spese pur di compiere l’agognato salto di categoria, imbastendo un organico numericamente completo in ogni settore del campo. La punta di diamante della squadra resta Mirco Antenucci, trentaseienne attaccante molisano che esordì in Serie A nel 2008 proprio tra le fila del Catania. L’altro ex della sfida di parte biancorossa è Daniel Semenzato, terzino destro rossazzurro nell’annata 2017-18.
La stagione del Bari ha conosciuto un periodo negativo che ha portato all’esonero di Auteri dopo la sconfitta interna con la Viterbese del 7 febbraio scorso. Al posto del tecnico di Floridia il club pugliese ha ingaggiato Massimo Carrera, già difensore dai trascorsi importanti e apprezzato allenatore al timone di Spartak Mosca e AEK Atene. Carrera è partito con il piede giusto, superando con il minimo sforzo l’ostacolo Monopoli. I tre punti conquistati hanno dato una bella iniezione di fiducia ad una squadra ancora convalescente. 45 punti frutto di 13 vittorie, 6 pareggi, 4 sconfitte (media punti 1,95); 39 gol fatti e 19 subiti (secondo miglior attacco e difesa del Girone C). Il campionato del Bari sin qui dice questo: un percorso al di sotto delle aspettative per una piazza prestigiosa e “assetata” di grande calcio.
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