Cinque gol sul groppone. Il Catania cede i tre punti alla Ternana, come da pronostico vince la squadra più forte che, classifica alla mano, si sta dimostrando nettamente superiore alle altre. Tanto di cappello alla formazione guidata dall’ex rossazzurro Cristiano Lucarelli, una macchina quasi perfetta destinata a centrare la B con largo anticipo. Il 5-1 finale, però, non inganni. Soffermandoci esclusivamente sul risultato, ci baseremmo su una lettura troppo superficiale di una partita che, invece, ha visto il Catania ben figurare nella prima frazione e parte della ripresa.
La Ternana ha spinto subito al massimo, portandosi sul 2-0 dopo il primo quarto d’ora di gioco. Chiari effetti del calcio aggressivo e propositivo tipico della formazione rossoverde che, quando schiacchia il piede sull’acceleratore, sa essere devastante. C’è anche da dire che il Catania non è stato molto fortunato. Perchè Mammarella ha trovato un eurogol e, in occasione del raddoppio, pesa la deviazione decisiva nella propria porta di Giosa sul tiro di Defendi.
Iniziare la gara con un doppio handicap, per di più sul campo di una corazzata, non è facile per nessuno. Il Catania ha avuto la forza di non mollare e di accorciare le distanze con Sarao. Successivamente Di Piazza non è riuscito ad insaccare un pallone assai invitante servito da Calapai (ingenuità colossale). Tralasciando l’episodio del gol annullato per fuorigioco, l’attaccante palermitano ha impegnato severamente Iannarilli ad inizio ripresa. Prima ancora il già citato Sarao era andato vicino alla rete per la seconda volta. Dubbia, invece, la decisione dell’arbitro di non concedere il calcio di rigore al Catania al 45′.
Momenti chiave che, nell’economia di una gara dal coefficiente di difficoltà così elevato, hanno inciso in misura considerevole. All’Elefante è mancata la precisione e la fortuna di capitalizzare al meglio le occasioni prodotte, che avrebbero cambiato probabilmente la storia dell’incontro. La dea bendata si è girata dall’altra parte anche quando Zanchi ha abbandonato il campo per infortunio nelle battute iniziali, in un contesto già deficitario viste le importanti defezioni di Russotto e Piccolo. Gli episodi, insomma, non sono girati per il verso giusto.
Al di là della sfortuna e degli errori commessi da un Catania insufficiente, questa partita ha detto tre cose: che la Ternana va come un rullo compressore, il passivo è stato ingeneroso e il Catania, seppur con i suoi limiti, è una buona squadra ma sicuramente inferiore agli umbri che disputano un campionato a parte. Questo risultato va archiviato in vista di un altro test importante col Bari dove, però, stavolta occorrerà fare punti e reagire da uomini veri. Ripartendo da cinque schiaffoni che potrebbero essere salutari e da un primo tempo che ha visto, comunque, i rossazzurri giocare con determinazione e coraggio.
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