A cura di Gianluca Virgillito, Direttore Responsabile della testata Antenna Uno Notizie su Bella Radio Tv e Radio Antenna Uno
I classici novanta minuti che lasciano l’interrogativo sul bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. La sfida del “Massimino” tra Catania e Bari lascia in eredità moltissimi spunti su cui poter far scattare un’analisi sulla squadra rossazzurra. Il risultato finale di 1-1 è la sintesi di un primo tempo di marca ospite e una ripresa caratterizzata dal ritorno di fiamma degli etnei, bravi a recuperare contro un avversario organizzato quale quello pugliese con il colpo di testa di Sarao, ma incapace di infliggere il colpo del k.o. contro una big del girone, sprecando dal dischetto la chance del 2-1 in zona “Cesarini”. Si mangia le mani il Catania, e in particolare Peppe Raffaele che sognava un riscatto dal sapore diverso dopo la debacle maturata a Terni per mano della capolista. Di certo non gli mancheranno i video da analizzare alla ripresa, per impartire ai suoi una importante lezione di natura caratteriale, tattica e tecnica.
Partendo nella sintesi dal primo fattore, quello mentale, la squadra catanese dovrà elaborare una criticità già emersa in diverse occasioni: l’approccio alla gara e il pallino lasciato agli avversari nella prima frazione di gioco. Non sempre lasciando le redini a lungo agli altri, soprattutto quando sono forti, si riesce a recuperare. Tatticamente, qualche pasticcio poteva e può essere evitato così come sarebbero da evitare i tanti acciacchi di natura fisica capitati a diversi interpreti rossazzurri. In difesa si deve tornare ad essere la squadra impermeabile che ad inizio stagione faceva la differenza, pur essendo cambiati gli interpreti (in meglio dal punto di vista tecnico e dell’esperienza). Infine badando agli aspetti tecnici, è chiaro che il primo e significativo lavoro da fare riguarda la battuta dei calci di rigore: a volte è semplicemente bravo il portiere che si ha contro ma altre volte si può anche peccare di “inesperienza”. Peccato per il Catania, perché con due punti in più la missione secondo posto avrebbe assunto ancor più concretezza. Il cammino rimane lungo, il tempo per le contromisure e le valutazioni in chiave playoff non manca.
Ieri, per aprire un altro capitolo di sicuro interesse attorno ai massimi sistemi calcistici catanesi, è stato anche il giorno che ha ufficialmente aperto l’ennesima parentesi sotto l’Etna (in eruzione) di Joe Tacopina. Non soltanto il vulcano in fermento ma anche il Catania che lavora freneticamente e proficuamente per chiudere i conti e consentire l’inizio definitivo e ufficiale dell’era a stelle e strisce del sodalizio di via Magenta. Più compassato Tacopina, ma non meno entusiasta di essere in città per valutare i progressi ottenuti da SIGI nell’operazione di “consegna sicura” cominciata ormai da parecchio tempo.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***