LA FERLITA: “Tutta la Sigi spera nel closing. Soldi? Anche Tacopina dovrà fare la sua parte”

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Nel corso della trasmissione SalaStampa è intervenuto uno dei soci di Sigi, Nuccio La Ferlita, analizzando le vicende relative al closing, il presente e futuro rossazzurro:

“Non so se questo sarà il mese decisivo per il closing. Io mi sono dimesso dal Cda ma rimango socio di Sigi almeno fino a quando non ci sarà il passaggio di consegne all’investitore che ci auguriamo avvenga entro il mese di febbraio. In ogni caso il closing è subordinato alla ristrutturazione del debito ma mi auguro ci sia la possibilità affinchè l’investitore possa comunque iniziare a fare la sua parte. Noi l’abbiamo fatta da luglio, trovandoci in una situazione sempre più difficoltosa giorno dopo giorno rispetto a quello che avevamo saputo dalla Data Room del Tribunale, con i debiti che aumentavano giornalmente. Ci siamo assunti la responsabilità di andare avanti anche con un atto d’amore e, forse, di follia”.

La Sigi ha tirato fuori 4.5 milioni di euro, cifra che adesso sale a 5 per ulteriori importi versati allo scopo d’iniziare la ristrutturazione del debito che è stata negoziata in funzione dell’ingresso dell’investitore. Fino a quando l’investitore non entra è chiaro che si crea un problema non indifferente mettendo mano al portafoglio. Bisogna risparmiare almeno 15-16 milioni di debiti, che non sono solo quelli del Comune di Mascalucia e dell’Erario ma anche una serie di creditori con cui sono state stabilite delle transazioni. Tra queste la vicenda Lo Monaco che ha avuto il noto epilogo a seguito di alcune azioni legali un pò, per così dire, guerrafondaie. L’avvocato Augello è un fuoriclasse assoluto nel settore, se lui ha ritenuto opportuno avanzare richiesta di sequestro conservativo dei beni sono sicuro al mille per mille che era la decisione giusta per il bene del Calcio Catania. Non è uno sprovveduto. Non credo che questo incida sul closing. Anche perchè la situazione era già stata paventata a Tacopina. Speriamo di arrivare in una buona posizione di classifica. Auguriamoci che Tacopina arrivi con i suoi capitali e professionisti per poter contribuire a questo sogno. Noi ancora abbiamo bisogno di altri soldi e che lui faccia la sua parte“.

“Pellegrino? Lavoro straordinario, mettendo un comparto di dirigenti capaci e un gruppo di persone anche abbastanza affiatate e leali, compresi i giocatori. A gennaio la rosa è stata rinforzata. Dobbiamo recuperare Piccolo, tra 2-3 gare tornerà in campo. Sono arrivati Di Piazza, Russotto e Golfo che è un ottimo giocatore. Insieme agli altri calciatori penso che il Catania se la giocherà fino in fondo. L’obiettivo è di giocare per vincere le partite. Faremo i playoff, vedremo cosa succederà. Non mettiamo pressioni a questi ragazzi, facciamoli divertire e giocare sereni. Non è il momento di caricarli di responsabilità, devono amalgamarsi ancora di più i nuovi con i vecchi. Pellegrino, Guerini e Raffaele sanno come si fa. Speriamo di disputare dei playoff che ci portino lontano e che i professionisti all’altezza e di livello assoluto che stanno dietro a Tacopina costruiscano la rosa per andare in Serie B nella prossima stagione, se non quest’anno. Bisogna fare squadra però, non sono i soldi che ti fanno ottenere risultati. Vedi il Bari che, forse, potremmo anche raggiungere in classifica”. 

Tutti i soci Sigi auspicano che si arrivi al closing. Mal di pancia? Sono questioni interne, quasi personali. Siamo un gruppo molto numeroso e capitano dei fraintendimenti, possono nascere delle diffidenze ma ripeto, tutta la Sigi non vede l’ora che venga definito l’accordo con Tacopina continuando il processo che abbiamo iniziato e l’intesa con il Comune di Mascalucia e l’Erario. Il calcio è una questione sociale, un bene del territorio. Se non ci fosse stato questo passaggio alla Sigi, i creditori avrebbero perso tutti i loro soldi. Noi abbiamo creato le condizioni affinchè chi avanza dei soldi possa averne almeno una parte. Torre del Grifo? Se il Catania fosse fallito, la struttura sarebbe stata vandalizzata. La Sigi ha avuto il merito di salvarla. Ora numerosi dipendenti, giovani, sportivi ed istruttori sono in cassa integrazione attendendo di ricominciare e rilanciare Torre del Grifo”. 

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