ESCLUSIVA – Di Julio: “Grazia Codiglione, nonna e mamma. I suoi occhi brillavano di gioia, mi auguro sia felice con Massimino da lassù…”

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A proposito della tragica scomparsa dell’ex presidente del Catania Grazia Codiglione, dopo avere contattato telefonicamente Gennaro Monaco la redazione di TuttoCalcioCatania.com ha sentito un altro dei protagonisti della storica promozione rossazzurra in C1 nel 1999: Dino Di Julio. Quest’ultimo ricorda così la figura di Grazia Codiglione:

Mi accolse subito facendomi sentire a casa, conservo il ricordo di una persona eccezionale. Una gran donna, ci faceva da chioccia. Quando lasciai Catania trovavo comunque il tempo di sentirla, la chiamavo sempre per farle gli auguri. Apprendendo la notizia della sua scomparsa ho provato molta amarezza. Ho porto le mie condoglianze alla famiglia sperando che arrivi a destinazione un grande abbraccio in un momento particolare. E’ un periodo difficle, ogni giorno leggi sui social notizie di persone che ci lasciano e sono passate nella nostra vita calcistica e umana. Ripeto, mi dispiace molto”. 

Quell’anno con lei alla presidenza fu la svolta per il Catania che tornò in C1. Io venivo da Catanzaro, avevo 26 anni. Eravamo in continuo contatto. Voleva sempre aggiornarsi sulle nostre condizioni ed assicurarsi che tutti stessimo bene all’interno dello spogliatoio. Facevamo tante di quelle cene… eravamo all’ingrasso (ride, ndr). Quel gruppo era attaccato a dei valori trasmessi da Grazia Codiglione. La qualità non mancava nel Catania, ma spiccava in maniera particolare la moralità, cosa rara nel calcio. Lei utilizzava il bastone e la carota, nei momenti più delicati sapeva come tirarci su di morale ponendo sempre al centro dell’attenzione i sacrifici fatti dalla famiglia e l’importanza prioritaria di dare soddisfazioni ai tifosi. Non a caso quel gruppo non mollava un secondo. A fine partita voleva subito sapere come stavamo, se si fosse fatto male qualcuno. Poi arrivò la grande gioia della promozione e non scorderò mai i suoi occhi quel giorno. Come se fosse qui con me, adesso. I suoi occhi brillavano di felicità perchè vedeva la gioia della gente. I tifosi la fermavano, la abbracciavano, la ringraziavano. Lei era molto orgogliosa, ricevette una soddisfazione immensa che si leggeva chiaramente nei suoi occhi. Impossibile dimenticare certe emozioni e sentimenti. Quando poteva venire allo stadio era contentissima di vedere noi calciatori in campo, eravamo tutti dei figli per lei. Mi auguro sia felice con Angelo Massimino da lassù, sperando che abbiano altre grandi soddisfazioni dalla squadra, magari già quest’anno”.

“I risultati non venivano per caso. Tante componenti erano in perfetta sintonia. Parlo della società – che non sbagliò nulla quell’anno – ma anche dei tifosi, del tecnico e dei magazzinieri che io non scorderò mai. La perdita di Grazia Codiglione è una botta forte per me. Se a distanza di 30 anni chi faceva parte di quel gruppo è ancora oggi tanto attaccato e unito, è sicuramente merito di una nonna e mamma. La definisco così perchè sapeva darti i consigli e le carezze tipiche della nonna ma anche gli scappellotti significativi della mamma, quando necessario. Nel momento in cui andai a salutarla, a conclusione della mia avventura a Catania, i nostri occhi erano un pò bagnati, diciamo così. Ma furono scelte societarie e le accettai. Rimase dentro il ricordo di una persona bellissima dentro, con dei valori eccezionali che chiunque vorrebbe avere inculcati”.

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