Con l’avvicinarsi della sfida Vibonese-Catania, ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com è intervenuto il presidente rossoblu Giuseppe Caffo. Come sempre, sarà una gara dal sapore particolare per lui, catanese che non ha mai nascosto di tifare fin da ragazzo per i colori rossazzurri.
Presidente, c’è mai stata la reale possibilità di un suo ingresso in società nel Catania?
“In futuro ci possono essere tanti risvolti, chi lo sa? Spero che Tacopina possa portare in alto la nostra bandiera. Dico «nostra» perchè il Catania è la squadra per cui faccio il tifo, nell’ottica di vederlo giocare in categorie superiori. Se mantiene le promesse di fare una grossa squadra, risanando delle situazioni pregresse e portando nuova linfa, i tifosi del Catania potranno stare tranquilli con Tacopina. Logicamente io domenica farò il tifo per la mia Vibonese, un giocattolo che ho costruito negli anni”.
Quanto sarà importante la gara di domenica?
“Per noi è fondamentale in chiave salvezza. Dobbiamo raggiungere la permanenza tra i professionisti. Domenica scorsa abbiamo raccolto un punto, i ragazzi sono motivati. Hanno svolto un settimana intensa di allenamenti con il nuovo mister ricevendo anche indicazioni un pò diverse sul piano tattico. Consapevoli che la prima regola è non prendere gol. La scorsa stagione prima di affrontare il Catania ne avevamo prese 6 dal Francavilla, poi ne abbiamo fatte 5 al Catania e 7 alla Sicula Leonzio, ma alla fine i punti non cambiano. In questo campionato, comunque, non abbiamo mai perso con tante reti di scarto”.
Come ve lo aspettate il Catania?
“Una squadra di buon livello, ben costruita e che segue il suo percorso, con validi rinforzi a gennaio. Alcune partite le ha disputate alla grande, altre non al meglio ma in questo momento il Catania può giocare in tranquillità. L’obiettivo dichiarato di raggiungere i playoff è alla portata. Bisogna portare la squadra nelle migliori condizioni possibili per disputare gli spareggi promozione, tenendo conto che giocare in casa o in trasferta non cambierà nulla sostanzialmente. Ai playoff ci si confronta con altre realtà. Penso al Bari che, per quanto ha speso, poteva figurare anche nella parte bassa della classifica di Serie A. Il Catanzaro non nasconde le proprie ambizioni, l’Avellino è un’altra squadra attrezzata e non bisogna dimenticare le compagini militanti negli altri gironi”.
Come mai la Vibonese è ripartita da una nuova guida tecnica?
“Galfano è un caro ragazzo, l’ho allenato anche in passato, lo conoscevo bene ma occorreva dare una scossa. La verità è che dopo il Covid non ci siamo più ripresi. Purtoppo chi paga è l’allenatore in questi casi. Lui ha pagato per tutti, si è messo a disposizione ritenendo che la sua uscita di scena potesse essere la soluzione migliore”.
Vibonese imbattuta nei precedenti casalinghi col Catania…
“Vero, nelle gare disputate a Vibo Valentia non abbiamo mai perso col Catania, viceversa in Sicilia la mia squadra non è riuscita a portare a casa punti pur giocando bene. Speriamo che il nostro trend casalingo trovi conferma domenica, magari evitando la sconfitta anche se noi scenderemo in campo per vincere. Tutto può accadere, le partite si giocano fino all’ultimo secondo. Basti pensare che noi a pochi minuti dal 90′ vincevamo contro la Ternana, poi è andata male. Nella passata stagione il 5-0 è entrato nella storia della Vibonese ma anche del Catania. Allora chiesi espressamente al tecnico di farmi un regalo battendo il Catania, ma vincere con quelle proporzioni non me lo sarei mai aspettato”.
Catania stanco a Vibo Valentia?
“Il Catania possiede un organico molto più ampio del nostro. Mi farebbe piacere che il Catania arrivasse stanco all’appuntamento ma così non sarà. Magari le conseguenze potrebbero pagarle nella settimana successiva, in ogni caso non credo che la rosa del Catania accusi problemi di questo tipo, anche se la squadra di Raffaele sta giocando molte gare consecutive a distanza ravvicinata”.
Si parla tanto di una riforma di sistema nel calcio italiano, quale potrebbe essere la soluzione migliore?
“E’ importante qualificarsi più in alto possibile quest’anno, visto che si parla anche di un’eventuale Serie B allargata. Che poi questa idea l’ho avuta io stesso dieci anni fa. Una Serie A, due B e 3-4 Serie C configurate con un regime particolare anche a livello semi-professionistico, favorendo concretamente l’utilizzo dei giovani. Non tutti però la condividono. Dipenderà dalle risorse a disposizione. Noi non abbiamo neanche introiti da stadio e in C paghiamo le stesse tasse della A ma con risorse completamente differenti. Così non va bene perchè i costi non sono accettabili”.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***