DUTTILITA’ CATANIA: tra scelte obbligate e decisioni consapevoli

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Analizzando le ultime giornate di campionato del Catania emerge immediatamente la presenza di una grande costante: la duttilità. Nelle partite appena disputate infatti mister Raffaele non ha mai schierato la stessa formazione. È vero anche che le numerose assenze, la precaria condizione fisica di alcuni elementi ed i troppi impegni ravvicinati hanno condizionato le scelte iniziali, però sembra quasi che sia lo stesso allenatore siciliano a voler fare dell’adattabilità a più moduli un vero e proprio mantra.

Spesso e volentieri l’ex tecnico del Potenza ha modificato l’assetto tattico della propria squadra non solo per correggere alcuni errori nella formazione iniziale ma anche per impedire agli avversari di avere dei punti di riferimento. Con la Juve Stabia ad esempio il 3-5-2 del primo tempo è stato sostituito, ad inizio ripresa, dal 3-4-3 attraverso gli innesti di Golfo (per Izco) e Zanchi (per Dall’Oglio), oltre lo spostamento di Di Piazza sulla corsia esterna.

Anche contro la Virtus Francavilla si è visto un Catania camaleontico con il 3-4-1-2 del primo tempo (Golfo dietro il tandem Reginaldo-Di Piazza) trasformato nel 3-5-2 finale dopo l’ingresso di Dall’Oglio (per Reginaldo) e lo spostamento dello stesso Golfo nel ruolo di seconda punta. A Terni sono stati almeno quattro i moduli cambiati nell’arco di 90 minuti. Si è passati infatti dal 3-4-3 al 4-2-4 (Di Piazza ha rilevato l’infortunato Zanchi) per poi successivamente ripristinare il 3-4-3 (con l’innesto di Sales per Manneh) e concludere con il classico 3-5-2 (riformando il duo Reginaldo-Di Piazza).

Domenica al cospetto del Bari3-5-2 iniziale (con la coppia Di Piazza-Russotto) e 4-3-3 nella ripresa (con Golfo al posto di Sales) per poi arrivare al 4-2-4, già visto a Terni, grazie all’ingresso di Sarao al posto di Maldonado. Solo nel finale il tecnico ha deciso di riportare maggiore equilibrio in mediana sostituendo Di Piazza con Rosaia e ripristinando il 4-3-3.

Paradossalmente il modulo che più ha impressionato in queste ultime giornate si è osservato proprio contro le “corazzate” Ternana e Bari, dimostrando come con uno schieramento estremamente offensivo come il 4-2-4, la squadra abbia in realtà raggiunto un grande equilibrio, aumentando esponenzialmente la pericolosità in zona gol senza però rischiare grossi pericoli in difesa. Contro i rossoverdi di Lucarelli la squadra ha addirittura sfiorato la possibilità di rimontare 2 gol di svantaggio nei confronti della capolista, coi biancorossi non solo è pervenuta al pareggio ma ha anche provato a ribaltare il risultato.

In ultima analisi bisogna fare un plauso alla dirigenza per aver ingaggiato un giocatore rapido, tecnico ed estremamente versatile come Golfo. L’esterno di proprietà del Parma è stato infatti il vero ago della bilancia delle ultime giornate, giostrando spesso nel ruolo di trequartista, seconda punta o esterno e permettendo così di poter modificare l’assetto tattico in corsa. In attesa del pieno recupero di Piccolo e Russotto, il calciatore palermitano sembrerebbe essere il vero elemento cardine di questa squadra.

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