CASO RACITI: due persone indagate per diffamazione Polizia

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Torna di moda il caso Raciti. La Procura di Catania accusa una donna di 44 anni e un uomo di 42, sentiti dal giornalista Ismaele La Vardera, di avere riferito «fatti non veri» al programma televisivo ‘Le Iene’ «offendendo la reputazione della Polizia di Stato» e affermando «in modo implicito» che nelle indagini sulla morte dell’ispettore capo Filippo Raciti «sarebbero state coperte volontariamente le responsabilità dei veri» autori «indirizzandole dolosamente a carico di Antonino Speziale».

Entrambe le persone sono indagate per diffamazione aggravata a mezzo stampa, su un fatto determinato e recando offesa a un corpo giudiziario, a sostegno della tesi del “fuoco amico”, secondo cui Raciti sarebbe stato ferito mortalmente da un Range Rover della Polizia. Tesi affrontata anche nei processi e smentita da tre gradi di giudizio. La Digos della Questura ha notificato loro un’informazione di garanzia e contemporaneo avviso di conclusione delle indagini preliminari firmata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dal sostituto Andrea Bonomo. L’inchiesta è stata avviata su querela presentata dal capo della Polizia.

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