Ospite della trasmissione televisiva ‘Corner’, su Telecolor, l’avvocato Giovanni Ferraù analizza le note vicende societarie toccando vari argomenti, con particolare attenzione rivolta al closing:
“Gran parte del lavoro Sigi lo ha fatto, compiendo l’azione di alleggerimento dei debiti così com’era stata convenuta raggiungendo gli accordi con quasi tutti i creditori non istituzionali, il 90% circa più o meno. In relazione a quelli istituzionali, invece, abbiamo un dialogo continuo con il Comune di Mascalucia e importante con l’Agenzia delle Entrate. In quest’ultimo caso un dialogo più complesso se vogliamo, più formale. L’Agenzia lavora sulla nostra proposta, noi ancora oggi continuiamo ad elaborare documenti utili in questo senso. Siamo molto fiduciosi, i creditori istituzionali hanno tutto il diritto di valutare”.
“Quando chiuderemo con Tacopina? Contrattualmente la chiusura va fatta entro il 25 febbraio, un termine non essenziale nella misura in cui le parti chiuderano il contratto. Se dovessero passare giorni o settimane ma con la certezza di chiudere un contratto più lineare, va bene. Non dobbiamo farci prendere dalla fretta, l’importante è rispettare le scadenze e chiudere senza strascichi giuridici, non importa se sarà il 25 febbraio o il 10 marzo. Chiudere tutto contestualmente sarebbe meglio. C’è una parte che vuole vendere e una che vuole acquistare. Il contratto prevede la cessione del 100% delle quote, potremmo anche trovare ulteriori soluzioni che non mutino la sostanza, cioè un arrivo importante di capitale esterno che possa rilanciare il Calcio Catania e riappianare la situazione debitoria. Vedremo quale sarà la forma. Magari con un contemporaneo ingresso di Tacopina con Sigi, assestando più avanti gli equilibri definitivi? Ipotesi che si era già balenata tempo addietro, non la escludiamo. Ci siederemo a tavolino con Tacopina ed il nostro entourage, valuteremo. L’importante è fare in modo che Tacopina entri in società dando una boccata d’ossigeno”.
“Proposta alla Lega per il discorso stadi? Potrebbe rappresentare un’idea aprirli ai vaccinati. Un alleggerimento della pressione può essere forse utile per tutti, incentivando da una parte il vaccino ma anche la possibilità di aprire gli stadi con distanziamento assicurato a coloro che hanno avuto la seconda somministrazione del vaccino. Probabilmente segnaleremo questa soluzione a Ghirelli. Il Catania ha avuto una perdita di circa 2,2 milioni di mancato guadagno. Gli introiti che speravamo di ottenere i primi 5-6 mesi erano di 2,4 milioni circa senza considerare il merchandising, il marketing e la pubblicità ulteriore rispetto a quella ordinaria. Pagare gli stipendi rappresenta un atto dovuto, ma abbiamo anche debiti non di pertinenza di questa società. Con incassi zero la situazione non è delle più rosee, aggiungiamo spese accessorie come Torre del Grifo con 600mila euro annue di sola imposta comunale. La mancata apertura degli stadi ha costituito un dramma per noi ma per tutte le squadre”.
“Il caso Lo Monaco? Il Calcio Catania ha ritenuto che ci fossero state delle azioni gravemente irregolari compiute negli anni passati. Per adesso attendiamo in rispettoso silenzio l’esito, che non inciderebbe sul closing. Punti di penalizzazione? Mercoledì ho fatto chiamare Giorgio Borbone al Coni per avere notizie ma, di fatto, non è stato ancora calendarizzata la decisione, non so se per un problema di Covid o altro. Speravamo addirittura che arrivasse a gennaio, anche perchè sapere di poter contare su eventuali due punti in più è determinante negli equilibri del campionato. Si parla nella fattispecie di forza maggiore, un pò come successo con Juventus-Napoli. Nel nostro caso c’è stata un’impossibilità oggettiva di pagare gli emolumenti dipesa, in quel periodo, da una mancata autorizzazione dei commissari ma la provvista sul conto c’era. CdA? C’è stato un rimpasto con le dimissioni di Nuccio La Ferlita, che ha dato il sangue per la causa del Calcio Catania, è stato ed è ancora vicinissimo essendo socio. Ha lasciato il posto al confermatissimo Gaetano Nicolosi, che sta dando anch’egli una mano d’aiuto importante nella gestione. Sigi compatta sulla nomina del nuovo CdA, andiamo avanti”.
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