A pochi giorni dal 14/o anno trascorso dalla tragica morte a Catania dell’ispettore Filippo Raciti, le cui indagini portarono alla condanna a otto anni e otto mesi di reclusione del tifoso Antonio Speziale, quest’ultimo chiede la revisione del processo.
In un’intervista rilasciata a Radio Incontro Olympia, Speziale ha sottolineato di ricordare tutto di quel giorno. “Il passato – dice – non lo puoi cancellare, certe cose ti rimangono sulla pelle. Io non ho ucciso Raciti, non ho mai ucciso nessuno. Ho partecipato agli scontri. L’ho sempre ammesso. Resistenza a pubblico ufficiale l’ho fatta, ma io ho pagato per un omicidio mai commesso. Chiedo chiarezza, sia per me che per l’ispettore Raciti. Vogliamo giustizia, quella che non è stata fatta. Spero che la verità venga fuori, credo ancora nella giustizia, negli atti processuali ci sono gli elementi che dimostrano la mia innocenza. Puntiamo alla revisione del processo. Io non ci sto a passare da assassino. Ho subito tante pressioni durante l’interrogatorio, quello che ho vissuto molti non lo possono capire. Se ci sarà la possibilità, tornerò allo stadio”.
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