Ripercorriamo le operazioni in entrata condotte dal Catania nelle ultime dieci finestre del mercato di riparazione tra colpi importanti, abbagli clamorosi e qualche fiasco.
Si comincia dal gennaio 2011, periodo in cui si verificò l’avvicendamento in panchina tra Marco Giampaolo e Diego Pablo Simeone. Il “Cholo” ebbe in dote dal mercato il centrocampista Francesco Lodi e i connazionali Ezequiel Schelotto e Gonzalo Bergessio. Quest’ultimo al pari del numero 10 napoletano divenne ben presto un beniamino del pubblico catanese e autentico pilastro della squadra nelle stagioni seguenti.
Nel 2012 il Catania allenato da Vincenzo Montella integrò in organico a gennaio il portiere argentino Juan Pablo Carrizo, il terzino destro Marco Motta, il centrocampista cileno Felipe Seymour, l’attaccante Giulio Ebagua e il mancino Tom Teixeira, autentico “oggetto misterioso” pescato tra le fila di una squadra di Serie D brasiliana (l’Uberada). L’anno dopo, con i ragazzi di Rolando Maran saldamente nella parte sinistra della classifica, il club si limitò ad acquistare un vice-Bergessio (Edgar Cani) mantenendo intatta l’ossatura di squadra.
Nel 2014, dovendo correre ai ripari per scongiurare la retrocessione, furono prelevati il mediano Fabian Rinaudo e il rientrante Francesco Lodi, mentre in avanti non fu portata a termine alcuna operazione per un attaccante di peso e arrivò il solo Francesco Fedato a rimpinguare il reparto offensivo. La stagione successiva, dopo un girone d’andata al di sotto delle aspettative, fu ridefinita la rosa tramite i seguenti giocatori: Jean-Francois Gillet, Lorenzo Del Prete, Nicola Belmonte, Luca Ceccarelli, Raffaele Schiavi, Antonio Mazzotta, Manuel Coppola, Daniele Sciaudone e Riccardo Maniero.
Precipitato negli “Inferi” della Lega Pro a seguito della famigerata vicenda dei “Treni del gol”, il Catania vide accogliere tra le proprie fila nel gennaio 2016 il generoso mediano Mimmo Di Cecco e la promettente mezzala Matteo Pessina, nonché l’estroso trequartista Francesco Bombagi, l’esperto attaccante Arturo Lupoli, gli acerbi esterni offensivi Axel Gulin e Francesco Felleca e il giovane portiere rumeno Florin Logofatu. Poker di arrivi invece la stagione seguente (Giovanni Marchese, Ivano Baldanzeddu, Diogo Tavares e Demiro Pozzebon), chiusa con un interlocutorio undecimo posto in classifica.
Anno 2018: Cristiano Lucarelli in panchina e rincorsa al Lecce in campionato. Giunsero alle pendici dell’Etna durante il mercato di riparazione il terzino sinistro Antonio Porcino, il centrocampista Giuseppe Rizzo, l’ala destra Giuseppe Caccavallo e l’attaccante croato Fran Brodic; tornò Maks Barisic. Innesti che tuttavia non bastarono per il raggiungimento dell’obiettivo.
La stagione seguente arrivarono a gennaio il portiere di riserva Lorenzo Bardini, il laterale sinistro Lorenzo Valeau, il centrocampista Giuseppe Carriero, gli esterni offensivi Vincenzo Sarno e Michael Liguori e la punta Matteo Di Piazza. Un anno fa di questi tempi, nel pieno della crisi societaria, la squadra rossazzurra fu rinnovata tramite gli innesti di Alessio Curcio, Francesco Salandria, Bruno Vicente, Gabriele Capanni e Orazio Di Grazia, cui si aggiunse il rientro di Kalifa Manneh.
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