Seconda stagione in rossazzurro, tanta voglia di rimettersi in gioco e vivere da protagonista la seconda parte di campionato. Il laterale sinistro Giovanni Pinto non vede l’ora di tornare a disposizione di mister Raffaele per dare il suo contributo alla causa. E’ intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com mentre si avvicina il completo recupero dall’infortunio al ginocchio:
Giovanni, come stai innanzitutto?
“Sto meglio, però ancora non ci siamo. Mancano una decina di giorni per la guarigione completa, il tempo stimato è quello. Si è preferito procedere con cautela, meglio ripartire al 100% e non, come accadeva prima, stringendo i denti con un peggioramento della situazione a lungo andare. Dovrei rientrare per allenarmi direttamente con i compagni, adesso sto svolgendo lavoro fisico. Valuteremo con lo staff tecnico se occorrerà qualche altro giorno di tempo per allinearmi alla condizione dei compagni, ma non sono fermo. Sui lavori aerobici e di corsa mi sto già mettendo in moto”.
Sento che scalpiti dalla voglia di tornare in campo, sembri proprio un leone in gabbia.
“Abbastanza (ride, ndr). Scalpito per essere a disposizione ed allenarmi con i compagni. A me piace molto stare in gruppo, mi manca parecchio. Finora non ho potuto dare il 100% ma spero d’intravedere la luce in fondo al tunnel. Questo infortunio è qualcosa che mi ha condizionato parecchio sia dal punto di vista fisico che mentale”.
Cosa è cambiato tatticamente per te rispetto alla gestione Lucarelli?
“Giocando con una linea a quattro dietro dovevo prestare maggiore attenzione alla fase difensiva, invece spostandomi un pò più avanti nei cinque di centrocampo posso occuparmi di spingere più serenamente, agevolato dalla copertura dei tre centrali di difesa. Al di là del modulo, comunque, si cerca sempre d’imporre il proprio gioco. Adesso siamo passati dal 3-5-2 al 3-4-3, un modulo che a me piace in modo particolare perchè posso partecipare con maggiore frequenza alla manovra offensiva”.
Finora ti sei alternato con Zanchi, Biondi e Albertini. Quanto ti stimola la concorrenza?
“Molto. Anche perchè stiamo facendo tutti abbastanza bene. Non appena tornerò a disposizione del mister, cercherò di dare una mano al Catania e sarà ancora più stimolante la concorrenza con i ragazzi”.
La classifica dice che avete conquistato 32 punti sul campo. Quanti sono i meriti del mister?
“E’ stato bravo a dare un’impronta di gioco propositiva alla squadra. All’inizio magari si faticava un pò, poi abbiamo dato una sterzata definitiva con le ultime partite disputate tra fine novembre e dicembre totalizzando otto risultati utili consecutivi. Il rientro di Piccolo è stato determinante, ci ha dato una mano per raggiungere un livello superiore”.
Purtroppo si è verificato l’incidente di percorso a Caserta.
“Eh sì, il rammarico c’è perchè si è trattato di una partita che, al di là dei gol subiti frutto di errori difensivi, abbiamo dominato in termini di gioco e occasioni. Eravamo sotto per 3-1, abbiamo accorciato le distanze e, nel finale, c’era un rigore ancora più evidente del primo che l’arbitro non ha fischiato. Per fortuna siamo ripartiti subito piegando la resistenza del Foggia, nostra diretta rivale. A Pagani, invece, non si è giocato e non so se questo sia un bene o un male. Anche perchè a febbraio ci toccherà disputare quattro gare in 11 giorni. Probabilmente non ci voleva, però è stato meglio rinviare l’incontro piuttosto che giocare su quel campo che non ci avrebbe permesso di sfruttare le nostre qualità. Il terreno di gioco era notevolmente appesantito, la palla non si poteva muovere. Giocare ogni tre giorni a febbraio può influire in temini negativi ma noi pensiamo di gara in gara. Ora concentriamoci sul Monopoli”.
Già, il Monopoli. Tu hai vestito la maglia biancoverde. Quali ricordi conservi dell’esperienza pugliese?
“Devo tanto al Monopoli perchè, vincendo la Coppa Italia nell’Interregionale, ho avuto la possibilità di confrontarmi con il calcio professionistico. Ho trascorso quattro anni a Monopoli, per me è casa. Mi dispiace non poter essere presente domenica anche per salutare qualche compagno con cui ho giocato. I ricordi sono felicissimi ma restano tali. L’importante sarà portare a casa i tre punti contro una squadra abbastanza in ripresa che, di recente, ha perso sfortunatamente a Terni fallendo due rigori, pareggiato col Catanzaro ed effettuato una grande rimonta sulla Juve Stabia. All’inizio hanno faticato un pò, ma Scienza già da qualche anno sta facendo bene, con la difesa a tre è uno che sa il fatto suo. Si sono ripresi, saranno carichi e noi dovremo dimostrare di essere all’altezza. Proseguendo sulla strada intrapresa”.
Domenica aspetti una partita molto diversa dall’andata?
“E’ un Catania differente, quella era solo la seconda giornata. Le squadre erano ancora in fase di rodaggio. Adesso arriviamo alla sfida con un livello di autostima più elevato e una classifica che ci costringe, tra virgolette, a vincere per tenere il passo di Avellino e Bari”.
Citi il Bari, quindi guardate anche al secondo posto.
“Il terzo posto è un obiettivo raggiungibile ma secondo me, finchè la matematica non ci condanna, è giusto credere anche nella possibilità di raggiungere la seconda posizione. Abbiamo una partita in meno rispetto al Bari, potrebbero magari restituirci i punti di penalizzazione con un Catania-Bari da giocare in casa. Intanto pensiamo assolutamente a vincere domenica, vedremo cosa succederà dalle altre parti…”.
Cosa manca secondo te al Catania per fare un salto di qualità ulteriore?
“Dovremo aiutare i nuovi ad inserirsi, anche se Russotto sembrava già in squadra da parecchio tempo. Lo stesso Sales ha fatto un gran partita contro il Foggia. Ci sarà da essere magari più incisivi negli ultimi metri. Finora, comunque, abbiamo dato veramente il massimo. Qualche punto lo abbiamo perso contro Cavese e Turris, non cerco scusanti ma eravamo un pò scarichi in quel periodo dovendo giocare di continuo. Non era facile. Inoltre non giocavamo al ‘Massimino’, le misure del nostro stadio sono diverse rispetto a Lentini. Un aspetto che influisce”.
Prolungando il contratto fino a giugno 2023 hai dato un messaggio importante.
“Io devo ringraziare il Direttore per avermi dato la possibilità di rimanere. Al di là delle offerte, eravamo d’accordo entrambi nella prosecuzione del rapporto. All’inizio dello scorso anno il pubblico non era molto contento delle mie prestazioni ma ci ha sostenuto dall’inizio alla fine, ai tifosi dico solo grazie. Devo molto a questa piazza, poi le mie origini sono siciliane e rimanere in Sicilia è stato un vero piacere per me”.
Che ricordo conservi dello splendido gol siglato ai play off contro la Virtus Francavilla?
“Molto bello, davvero. Quel gol sembra lontano anni luce. Impossibile dimenticarlo per come si era sviluppata la gara, visto che perdevamo 2-0. Inoltre sapete tutti quale situazione vivessimo. Ci allenammo con dieci giorni di ritardo rispetto al Francavilla, dando una grande dimostrazione di forza e unione d’intenti. Adrenalina allo stato puro. Peccato poi che a Terni s’interruppe la nostra avventura ai play off. Meritavamo ancora di più la vittoria, ma purtroppo il calcio è così”.
Però il calcio ti dà anche la possibilità di rifarti, magari già da quest’anno…
“E’ vero. Speriamo sia di buon auspicio. Ma meglio non dire niente, sono molto scaramantico (ride, ndr)”.
Si ringraziano Angelo Scaltriti, Responsabile Comunicazione e Stampa del Calcio Catania, e Giovanni Pinto per la gentile concessione dell’intervista
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