ERRORI FATALI: il Catania interrompe la striscia positiva e Perenzoni ci mette del suo…

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Primo match del 2021 amaro per il Catania. I rossazzurri cedono i tre punti alla Casertana, a conclusione di una gara che premia i falchetti. Decisive le disattenzioni difensive della squadra di Raffaele, scesa in campo con un atteggiamento spregiudicato ma che concede occasioni troppo ghiotte ai padroni di casa, graziati nel finale dal mediocre arbitro Perenzoni che nega un rigore solare agli etnei.

Primo quarto d’ora chiaramente di marca catanese, tanto possesso palla e varie incursioni. Si comincia con un paio di occasioni che portano la firma di Dall’Oglio, sugli sviluppi di due calci d’angolo. Il Catania fa la partita ma, a sorpresa, al primo affondo è la Casertana a sbloccare il risultato: al 16′ cross dalla destra di Pacilli, inserimento di Turchetta che di testa anticipa Calapai, la palla tocca la traversa e s’insacca. Reazione immediata del Catania con Piccolo che prima calcia fuori bersaglio, poi (20′) infila l’angolino con un diagonale di precisione dal limite dell’area di rigore per l’1-1.

L’Elefante continua a spingere con Piccolo che, dopo una bella giocata di Reginaldo, prova un sinistro a giro che si perde sopra la traversa. La Casertana non fa nulla di trascendentale ma sfrutta alcune buone individualità. Come quando al minuto 33 Izzillo s’inserisce pericolosamente in area ed il suo tiro viene deviato in corner. Gli etnei soffrono in più di una circostanza su cross e palle inattive. Il 3-4-3 iniziale scelto da Raffaele nell’intento di schiacciare gli esterni rossoblu non sortisce gli effetti sperati. Prova ne sia che Turchetta e Pacilli creano una serie di grattacapi alla retroguardia del Catania. Prima dell’intervallo, palla in mezzo e difesa rossazzurra incerta (Confente compreso), Turchetta cerca di tenere il pallone in gioco ma l’azione sfuma. Poco dopo, conclusione imprecisa di Cuppone.

Ad inizio ripresa i falchetti trovano nuovamente la via del gol. La difesa etnea non è in giornata e l’ex Carillo, su corner battuto da Pacilli, stacca di testa battendo Confente. Gara in salita per il Catania che soffre il pressing alto della Casertana e va in confusione, sbagliando anche le cose più semplici. C’è, però, la voglia di reagire e dopo avere accusato il colpo i rossazzurri vanno vicini al 2-2 con Biondi, che non arriva per un soffio alla deviazione su cross di Dall’Oglio (57′). Elefante sbilanciato in avanti e la Casertana ne approfitta, rendendosi insidiosa attraverso un paio di ripartenze. Al 65′ la formazione campana entra per la terza volta nel tabellino dei marcatori: filtrante di Izzillo per Cuppone, che con un tocco sotto batte Confente.

Mister Raffaele non ci sta e si gioca la doppia carta Rosaia-Manneh. Un paio di minuti più tardi, calcio di rigore per il Catania. Grande chance per gli etnei di accorciare le distanze. S’incarica della battuta dal dischetto Sarao, il quale si fa respingere il penalty da Avella. I rossazzurri continuano a premere nella speranza di tornare in partita. Al 73′ si concretizza finalmente il 3-2: il neo entrato Manneh triangola molto bene con Piccolo e batte Avella in uscita. A questo punto la Casertana difende il prezioso vantaggio a denti stretti, il Catania si riversa in avanti provando in tutti i modi a perforare la difesa rossoblu. Spazio anche per Albertini e Maldonado. Al 90′ occasione per Piccolo (90′) direttamente da calcio di punizione, palla alta. Nel corso dei 5′ di recupero, l’arbitro Perenzoni non fischia un fallo evidentissimo subito da Rosaia in area e Icardi, in contropiede, sciupa il 4-2 calciando a lato solo davanti a Confente. E’ l’ultima emozione di un incontro che rilancia in classifica la Casertana e condanna il Catania ad una sconfitta che mancava dal 15 novembre (Teramo 1-0 Catania).

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3 COMMENTI

  1. All’inizio del campionato, quei goal su palla inattiva dei difensori hanno esaltato oltremodo qualche giocatore..sono sempre stato convinto che la squadra sia parecchio deficitaria in difesa. Tonucci, Claiton…ma per favore!!

  2. Dare la colpa all’arbitro mi pare un esercizio inutile e infantile. Il Catania non ha un gioco perché non ha qualità a centrocampo, non ha un uomo da ultimo passaggio e non ha un attaccante degno da squadra che vuole ambire alla promozione. Vendere Curcio è la sta la follia più grande degli ultimi 5 anni (oltre a non confermare Lucarelli con l’impianto dello scorso anno). Anche la difesa ha troppe amnesie per una squadra sulla carta ambiziosa, ricordiamoci che nella striscia positiva interrotta oggi il Catania ha sempre rincorso il vantaggio avversario anche contro squadre mediocri come la Viterbese o, peggio, si è fatta raggiungere da altre squadre altrettanto scadenti come la Cavese. Raffaele, che tanto aveva fatto bene a Potenza, ha tante responsabilità, sia sulla fisionomia di gioco (che spesso non riesco proprio a comprendere) sia su certe scelte tecniche come quella di tenere un giocatore come Manneh in panchina per dare spazio ad un Biondi irriconoscibile ma che con Lucarelli faceva la differenza…Temo che questo sia l’ennesimo anno gettato al vento e non lo penso da oggi ma dal derby col Palermo, dove una squadra rimaneggiata e senza qualità ha portato a casa un punto regalato da un Catania lento, lezioso e privo di idee. Da allora pochi progressi purtroppo.

  3. Raffaele unico responsabile. Squadra disposta male in campo e con i giocatori sbagliati, vedi Reginaldo titolare (ex calciatore) con Manneh in panchina, chissà per quali dinamiche. Tonucci disastroso e leggo anche qualche giudizio di sufficienza nei suoi confronti. Per il resto, ci penserà presto Tacopina, almeno lo spero.

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