Dopo il duro comunicato emesso da Joe Tacopina, non si fa attendere la risposta dell’avvocato Giovanni Ferraù, con particolare riferimento alla clausole inserite dall’italo-americano. Evidenziando le parole più significative riprese da Antenna Uno Notizie, Ferraù sottolinea che “non è carino fare delle uscite del genere”, aggiungendo:
“La nostra intenzione rimane quella di cedere il Calcio Catania a un investitore che dovrà dimostrarci potenzialità economiche importanti. La verità è anche che il 29 dicembre abbiamo raggiunto un accordo di massima con l’avvocato Arena e l’avvocato Augello su tutti i punti del contratto e quindi congiuntamente abbiamo deciso che la firma doveva essere posta il 9 gennaio. Il 7 gennaio, di prima mattina, ci è giunta una bozza nuova da parte di Tacopina, ma non entro nel dettaglio. L’8 gennaio, in un incontro di circa 8 ore con l’avvocato Arena, in contatto diretto con il dott. Scibilia, abbiamo convenuto tutta una serie di clausole che devono essere rivedute perché non comprendono tutto l’accordo originario raggiunto con Tacopina. Ci hanno dato piena disponibilità a rivedere tali clausole. Ieri sera alle 19.30 ci è giunta una nuova formulazione del contratto preliminare. Le date le abbiamo sempre date poiché concordate, senza fretta o desiderio di dare dei numeri, con l’investitore. Noi ancora siamo convinti che possiamo firmare il contratto in settimana con Tacopina, ma al tavolo ci sono due parti e non esiste una parte debole e una parte forte”.
“Siamo catanesi e non vogliamo essere trattati da persone di Serie D, ma non mi pare sia l’obbiettivo dell’investitore. Con le interlocuzioni con Arena e Scibilia e gli accorgimenti che verranno adottati già da domani, sono convinto che c’è ancora la possibilità di chiudere la trattativa. Il 29 dicembre è arrivata una PEC di creditori di 119.000 euro che noi sconoscevamo. Non è SIGI che ha responsabilità se il debito del Calcio Catania del 2016 viene fuori il 29 dicembre 2020. È chiaro che abbiamo detto all’investitore che se qualche debito ulteriore dovesse venir fuori, sarà a carico di SIGI, anche se non ha alcuna responsabilità. Ho avuto conferma che ci sono clausole apposte da loro nella stesura di ieri che vanno eliminate e se questo accadrà (e ne sono certo) tutto andrà in porto”.
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