La trasmissione Le Iene ha raccolto alcune dichiarazioni rilasciate da Antonino Speziale, tornato a casa dopo la lunga condanna per la morte dell’ispettore Filippo Raciti:
“Non mi sembra neanche vero. Mi manca la vita. Ho ritrovato la mia casa, la mia famiglia – afferma – Si torna bambini, devo ricominciare a vedere il mondo. In carcere non è stato facile, avevo 17 anni quando sono entrato. Adesso ho 31 anni e sono un uomo finalmente libero. Ci sono tanti errori giudiziari in questa vicenda, si noterà la mia innocenza. Se mi aspettavo l’accoglienza delle persone fuori? Sì, hanno creduto fin dall’inizio alla mia innocenza. Non perchè mi conoscessero, ma molte cose erano troppo evidenti. Continuo a ripetere di non avere ucciso l’ispettore Raciti. Il Padre Eterno c’è, è lui che deve giudicare. Non siamo noi che giudichiamo. Ho preso parte agli scontri facendo resistenza, ma non ho colpito nessuno. Ho avuto sempre la coscienza pulita. Fino alla morte ripeterò la mia innocenza. Nessuno augurerebbe di crescere senza la propria madre, la moglie, il marito. Non si può morire per una partita di calcio, ma chi sapeva dal primo momento doveva parlare”.
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