Pochi giorni dopo la scomparsa di Diego Armando Maradona, calcio italiano e internazionale sconvolto per la morte, all’età di 64 anni, di Paolo Rossi. Ha smesso di battere il cuore dell’eroe dell’Italia campione del mondo nel 1982, morto al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. Era ricoverato dopo l’aggravamento di un brutto male che gli era stato diagnosticato nella scorsa primavera.
Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina commenta così la tragica notizia: “La scomparsa di Pablito è un altro dolore profondo, una ferita al cuore di tutti gli appassionati difficile da rimarginare. Perdiamo un amico e un’icona del nostro calcio. Trascinando con i suoi gol al successo la Nazionale dell’82’, ha preso per mano un intero Paese, che ha gioito in piazza, per lui e con lui. Ha legato in maniera indissolubile il suo nome all’Azzurro e ha ispirato, con il suo stile di gioco, numerosi attaccanti delle generazioni future”. Per ricordare Paolo Rossi, bandiere a mezz’asta in via Allegri, nel palazzo sede della FIGC.
Queste, invece, le parole del numero uno della Lega Pro Francesco Ghirelli: “Paolo Rossi fece esultare mia nonna Peppina a Spagna ‘82, mai assistito ad una partita di pallone. Perugia 1979 arrivo’ con Franco D’Attoma, apri l’epoca delle sponsorizzazioni,Pasta Ponte. A Madrid con Sandro Pertini. I goal, l’azzurro…il dolore per la morte. Ciao, Pablito”.
“Nell’estate del 1982 con i suoi gol ha regalato un sogno a intere generazioni. È stato il simbolo di una Nazionale e di un’Italia, unita e tenace, capace di battere avversari di enorme caratura. Addio a Paolo Rossi, indimenticabile campione. L’Italia ti ricorderà con affetto”, scrive su Twitter il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Tanti i messaggi sui social anche dei suoi ex compagni:
Bruno Conti – “Ci hai portato sul tetto del mondo. Maledetto 2020. Ciao amico mio. Rip”
Dino Zoff – “Mi dispiace tantissimo. Non so cosa dire, è stato fulmine a ciel sereno. Abbiamo sempre avuto un grande rapporto con Paolo, simpatico, intelligente, era un po’ che non ci sentivamo, ci avevano detto qualcosa ma non pensavo fosse così grave. I rapporti con lui erano stupendi, era simpaticissimo. Intelligente, aveva tutto per stare bene. Qualcosa difficile da capire”.
Giancarlo Antognoni – “Un altro pezzo di storia del mio amato calcio se ne va. Grande Paolo con te ho vissuto in Nazionale gli anni più belli. Ti voglio bene. R.I.P”.
Giovanni Trapattoni – “Ciao Paolo… I giocatori non dovrebbero andarsene prima degli allenatori”.
Zbigniew Boniek – “Lo ammetto… piango. Facevi parte del gruppo di ‘Amici Veri’… con Te non solo ho vinto… ma anche vissuto…”.
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