La vittoria arrivata ieri in rimonta a Viterbo ha aperto nuovi scenari, se si considerano gli interpreti nell’arco dell’intero match, riguardo alla fase offensiva, che continua di partita in partita a crescere e a dare segnali sempre più confortanti.
Il debutto stagionale di Antonio Piccolo, già preannunciato qualche giorno addietro, è stato più che positivo soprattutto in termini d’imprevedibilità e per la sua bravura nell‘ultimo passaggio. Nonostante non avesse ancora i 90 minuti nelle gambe è riuscito a reggere atleticamente per tutta la partita. Adesso sarà compito di mister Raffaele capire se schierarlo dal primo minuto come esterno, e quindi anche come raccordo tra centrocampo e attacco, soluzione che il mister aveva in mente da tempo e che al momento sembra la più adatta.
Il gol decisivo di Sarao ha “annullato” l’entrata in campo di Alessandro Gatto, anche lui assente nelle gare di campionato disputate finora dalla squadra rossazzurra. Il 26enne tarantino, al momento del suo arrivo a Catania, ha sottolineato come si adatti a qualsiasi posizione nello scacchiere tattico offensivo, tra cui quella di esterno d’attacco. Un ruolo che lo potrebbe vedere in concorrenza con Piccolo e in tal senso le prossime gare daranno ulteriori indicazioni.
Un altro elemento da non trascurare e che ha già dato un grande apporto alla trama offensiva, soprattutto quando erano maggiori le difficoltà , è Reginaldo, sceso in campo per l’ultima volta ad Avellino e che allarga e non poco le opzioni per Raffaele nell’immediato futuro.
Riguardo al ruolo di terminali offensivi, in questo momento la coppia Pecorino–Sarao è la soluzione migliore. Il catanese classe 2001 domenica ha messo a segno il quinto centro in campionato. In occasione del gol ha mostrato un opportunismo da vero uomo d’area rimanendo sul posto dopo la respinta di Daga. Il 31enne ex Reggina è stato, invece, il match winner e dopo la parata del portiere del penalty ha avuto una gran caparbietà nell‘avventarsi sul pallone per spingerlo in rete e portare così i rossazzurri a sfatare il tabù dello stadio Enrico Rocchi di Viterbo.
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