C’è ancora un pò di amarezza per la mancata vittoria contro il fanalino di coda Cavese. Il campo ha evidenziato la classifica bugiarda degli aquilotti ma soprattutto le difficoltà incontrate dal Catania, che ha sprecato la grande occasione di centrare il terzo successo consecutivo. Il campionato, però, dà ai rossazzurri la possibilità di proseguire il percorso senza perdere l’entusiasmo alimentato dalle precedenti apparizioni. Viterbo è una trasferta insidiosa, ma la gara si potrà finalmente preparare nel giro di una settimana piena di lavoro. Con l’auspicio di recuperare qualche prezioso tassello dall’infermeria. L’attualità dice che mancano tre gare alla chiusura dell’anno solare: Viterbese, Potenza e Catanzaro. L’obiettivo della squadra, dunque, non può che essere quello di chiudere in bellezza il 2020. In attesa d’importanti novità sul fronte societario.
Tra dicembre e gennaio, a meno di colpi di scena clamorosi, inizierà il nuovo corso con l’ingresso in società del gruppo d’investitori facente capo all’italo-americano Joe Tacopina. Come evidenziato dall’avvocato Giuseppe Augello, il 10% delle quote dovrebbe essere interamente ceduto a Gaetano Nicolosi, mentre un ulteriore 10% andrebbe alla neonata società 11700, composta da soci presenti attualmente in Sigi. Il passaggio di consegne del pacchetto di maggioranza a Tacopina determinerà una maggiore solidità finanziaria e conseguenti investimenti che andranno ad innestarsi con l’esigenza di effettuare interventi sul mercato cosiddetto di riparazione. La sensazione è che non assisteremo ad alcuna rivoluzione all’interno della rosa, apportando quei correttivi necessari ad innalzare il livello tecnico e dotare l’allenatore di maggiori alternative.
Ci saranno novità anche all’interno del gruppo di lavoro rossazzurro, con uomini di fiducia di Tacopina che approderanno ai piedi dell’Etna (Dante Sicilia, Giovanni Gardini e Sean Largotta non saranno gli unici, ndr). Gennaio potrebbe anche essere il mese della verità circa il ricorso pronto per essere inoltrato al Coni dai legali rappresentanti del Catania, allo scopo di avere giustizia relativamente alle penalizzazione residua. Alcuni punti sono già stati restituiti, ma il club dell’Elefante punta ad ottenere lo sconto di altri due punti, dimostrando che le mensilità di aprile e maggio non furono pagate perchè, essendo in regime di concordato preventivo, il Tribunale non autorizzò gli adempimenti malgrado la società fosse nelle condizioni di ottemperare alle scadenze.
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