La fine dell’anno solare coincide con il momento dei bilanci e dei buoni propositi per l’anno che verrà. A questo esercizio non si sottrae neppure il Catania, giunto a metà del percorso stagionale in un clima di grande armonia e fiducia per il prosieguo futuro.
Dal punto di vista tecnico merita attenzione quanto fatto dai giocatori di concerto con lo staff diretto da Peppe Raffaele. La valutazione dei reparti ci spinge innanzitutto ad elogiare una difesa tra le meno perforate del campionato, frutto del giusto mix tra compattezza, concentrazione e fisicità determinanti al fini dei risultati del campo.
Ad incarnare al meglio le qualità della retroguardia rossazzurra è soprattutto Tommaso Silvestri, leader carismatico ed onnipresente di un reparto che può fare affidamento sulla grinta e la fisicità di Denis Tonucci e l’eleganza e l’acume tattico dell’esperto brasiliano Claiton, tutto ciò malgrado la componente infortuni abbia giocato un ruolo importante nell’economia della squadra.
Al fianco degli attori principali hanno risaltato le prove dell’eclettico Andrea Zanchi e del giovane Mario Noce. Il primo ha dato prova d’affidabilità pur arretrando il proprio raggio d’azione, al pari del secondo che ha fornito segnali di crescita incoraggianti dopo tanta panchina. Non valutabile Eros Pellegrini, duttile difensore penalizzato da guai fisici e rientrato proprio in occasione dell’ultima gara dell’anno.
Le gerarchie indefinite a protezione dei legni non hanno scalfito minimamente le prestazioni del collettivo. Partito con lo sfortunato Antonio Santurro (infortunatosi nel match d’esordio in campionato), mister Raffaele dapprima ha rispolverato l’ottimo Miguel Angel Martinez salvo poi affidarsi al giovane Alessandro Confente, il quale ha dimostrato lucidità e freddezza in un ruolo quanto mai complesso da interpretare.
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