Ricorso contro la penalizzazione residua e punto sulla trattativa per la cessione delle quote del Calcio Catania a Joe Tacopina. Per saperne di più interviene ai microfoni di ‘Corner’, trasmissione televisiva su Telecolor, l’avvocato Giuseppe Augello, legale rappresentante di Sigi.
“Ricorso per la restituzione dei 2 punti di penalità? L’avvocato Chiacchio fa un ottimo lavoro, è una vecchia volpe. Non solo io difendo il Catania in questo senso. Giorgio Borbone merita di essere Segretario di una squadra di Serie A per la sua preparazione. Puntiamo sul fatto che gli organi competenti avevano riconosciuto la forza maggiore relativamente agli emolumenti di gennaio e febbraio, ma non l’hanno riconosciuta – sebbene la ratio fosse identica – anche per le mensilità di aprile e maggio. Eravamo in concordato preventivo e non siamo stati autorizzati ad espletare gli adempimenti contestati, quindi non potevamo intervenire. Credo che non passerà molto tempo per la discussione del ricorso, generalmente fine gennaio in questi casi”.
“Trattativa con Tacopina? Le parti si sono già scambiate vari documenti e impegni. I capisaldi della trattativa sono già stati ben delineati. Potrebbe avere un riconoscimento economico Sigi, ma è un aspetto quasi marginale questo. Semmai Sigi è interessata a completare il salvataggio del Calcio Catania e quindi, rispetto ad una gestione molto sacrificata, preferirebbe che alla guida ci fosse una società più strutturata che consenta quel famoso salto su palcoscenici migliori. Non nego che è sbocciato un interesse più diffuso nei confronti della società, avendo già concluso parecchi accordi e altri dovrebbero essere definiti a breve. Non è un salto nel buio oggi trattare l’ingresso in società rispetto a luglio. Adesso sappiamo di cosa parliamo. Giusto esporlo a Tacopina e alle persone che lo accompagnano. Sabato verrà penso con due profili che riguardano due facce della stessa medaglia. Un profilo più immobiliare, Sean Largotta, ed uno strettamente aziendale in mano certamente a Dante Scibilia, con cui nel frattempo ci siamo molte volte sentiti perchè è lui che dovrà mettere mano ai conti sotto la sapiente guida dell’avvocato Arena. Le firme quando? La firma del contratto speriamo di farla entro quest’anno. Il closing ritengo che potrà farsi anche in relazione agli obblighi presi nelle proposte ai creditori non oltre il 15 gennaio“.
“Noi abbiamo chiesto coscienziosamente il piano industriale di Tacopina. Ad esempio per quanto riguarda il mercato, gli interventi potrebbero dipendere dalla situazione di classifica del Catania. Tacopina può aver messo in conto di rimanere in Lega Pro ancora per un anno, ma io non lo so questo. Sugli obiettivi da raggiungere, prima avevamo degli importi piuttosto empirici. Adesso invece abbiamo dei numeri ben definiti e quindi è possibile ridiscutere sia il tetto della ristrutturazione del debito che il pavimento. Una della parti può dire all’altra che la trattativa è interrotta. Esiste anche questa clausola, ma Tacopina è la prima scelta. Provate ad immaginare gli snodi di una nuova eventuale trattativa che tempi porterebbero. E’ la prima scelta per molte ragioni, soprattutto per i professionisti che lo assistono, persone molto serie. Tutta la trattativa viene condotta in assoluta buona fede e ragionevolezza. Non è una trattativa semplice come nessuna lo è per la gestione di un’azienda. A maggior ragione una società di calcio. Noi abbiamo fatto delle promesse nell’ambito di un accordo di ristrutturazione del debito che prevede l’afflusso di finanza esterna. Sigi ci ha messo la faccia, Tacopina pure. Non credo ci siano compicazioni nell’ambito della trattativa. Lo dimostra anche il fatto della venuta di Tacopina fissata per sabato. Era prevista un pò più in là. Il contratto che dobbiamo discutere è un malloppo, non uno scherzo, in cui si innesta la condizione della deduzione dell’indebitamento”.
“Ai creditori si chiede di aderire ad un accordo che se non si rispetta riporta la situazione com’era in precedenza. Tacopina è stata prospettata come una chance per il Calcio Catania ed i creditori stessi. Se in alternativa Sigi restasse alle redini del Calcio Catania, sicuramente Sigi potrebbe a prescindere dagli altri interessamenti anche piuttosto pressanti, decidere di mantenersi alle redini ma con ulteriori indebitamenti. Lo Monaco? Contabilmente fa parte dei creditori, ma dal punto di vista concettuale riteniamo che non lo sia. Non finirò mai di ringraziarlo per avere visto tanta Serie A, ma ad un certo punto bisognerebbe prendere atto di avere fallito nelle prospettive di risanamento evidenziando una situazione societaria che è sotto gli occhi di tutti. Forse è molto elegante ma anche conforme a principi di diritto ben precisi, rinunciare a quello che si pretenderebbe di prendere ancora. Un fatto credo quasi conseguenziale rispetto al non essere raggiunti da un’azione di responsabilità. Nuovo assetto societario con il 10% a Nicolosi ed il 10% alla società 11700 di cui fanno parte alcuni degli attuali soci di Sigi? Sì, questo è coerente con il term sheet scambiato”.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***