VECCHIO PALERMO: arrestati i fratelli Tuttolomondo

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Un’indagine del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo e del nucleo speciale di polizia valutaria, coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta e Andrea Fusco, ha portato all’arresto di Salvatore e Walter Tuttolomondo, ex patron del Palermo Calcio. L’accusa è di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, autoriciclaggio e reimpiego, ma anche per falso e ostacolo alle funzioni di vigilanza della Covisoc. Il gip Lorenzo Jannelli ha emesso anche tre interdittive che prevedono il divieto di esercitare imprese per un anno nei confronti di Roberto Bergamo, Tiziano Gabriele e Antonio Atria, collaboratori dei fratelli Tuttolomondo. E’ scattato anche un sequestro preventivo di un milione e 395 mila euro.

Il colonnello Gianluca Angelini, comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria, spiega che “gli indagati hanno cercato il colpo di mercato, acquistando per soli 10 euro una società in forte difficoltà economica con l’obiettivo di entrare in possesso del tesoretto di circa 40 milioni di euro tra diritti televisivi e sponsorizzazioni in caso di promozione della squadra in serie A. Tramontata questa possibilità, si sono trovati tra le mani una società pesantemente indebitata e senza liquidità: per cercare di ottenere comunque l’iscrizione al campionato di serie B hanno cercato di mascherare lo stato di insolvenza tramite compensazioni di ingenti debiti fiscali con crediti tributari inesistenti e ponendo in essere altre azioni fraudolente per far apparire come effettuati i pagamenti dovuti a calciatori e dipendenti”, si legge su livesicilia.it.

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