Mister Giuseppe Raffaele non è soddisfatto, al termine del derby pareggiato in extremis contro il Palermo:
“Ci siamo confrontati con la squadra, dobbiamo analizzare i motivi del primo tempo dove non siamo riusciti a fare quello che avevamo preparato durante la settimana. Se vogliamo crescere, dobbiamo evitare un primo tempo come quello di Palermo ed una ripresa come Bari. Dopo l’intervallo la squadra ha reagito, mettendo tutto quello che aveva per pareggiare e provare a vincere. Il Palermo aveva defezioni importanti ma sapevamo che avrebbe assicurato il massimo impegno. Dovevamo essere molto più aggressivi nei primi 45 minuti cercando di tenere una pressione alta e non ci siamo riusciti. I valori dell’undici del Palermo per chi conosce questo campionato sono importanti ma noi avevamo il grande vantaggio di cambiare la partita nella ripresa, avendo i cambi a disposizione. Loro sono partiti forte, cosa che avremmo voluto fare anche noi. La nostra idea era quella di provare a sbloccare il risultato nel primo tempo tenendo la partita con grande determinazione, sfruttando i cambi e la nostra voglia di andare a vincere nella ripresa”.
“Nel secondo tempo credo si sia visto un altro Catania ma dobbiamo crescere e non fare questi errori. Non puoi sottovalutare una squadra che in avanti ha dei giocatori importanti, altrettanto in difesa e centrocampo. Il Palermo è una formazione di qualità. Il nostro percorso di crescita continua ma sono un pò arrabbiato perchè in un derby si deve entrare dal 1′ con il giusto atteggiamento. Non credo non ci fosse la voglia, ma siamo stati un pò frenati dopo i primi 5′ e questo non deve accadere. Possiamo sbagliare ma dobbiamo cercare di dare sempre il massimo, come successo nella ripresa. Con il rientro di alcuni giocatori, se ci scrolliamo di dosso alcune situazioni possiamo fare meglio. Nella ripresa abbiamo fatto di tutto per segnare, difendendo alti, facendo possesso con una reazione nervosa, mentale e di gioco. Ripartiamo da qui. Volevamo regalare i tre punti ai nostri tifosi ed a noi stessi, mi dispiace. Però prendiamo anche le cose positive”.
“C’è stata una buona reazione nella ripresa e Biondi, nel finale, ha avuto una doppia occasione. Nella prima si sarebbe dovuto coordinare con maggiore precisione, nella seconda se gli fosse sceso il pallone di qualche centimetro staremmo a parlare di una vittoria. Non buttiamo via tutto, capisco che volevamo tutti questa vittoria ma prendiamo di buono l’ottimo secondo tempo. Dobbiamo crescere nella mentalità, nella voglia di vincere, nel giocare con più entusiasmo. Nel pimo tempo siamo stati contratti dal punto di vista della ricerca dell’aggressione alta, siamo stati un pò troppo sulle posizioni”.
“Tonucci? Purtroppo abbiamo fatto tutti i cambi e non ho potuto sostituirlo, chiedevo sempre come stesse ad ogni cambio effettuato, visto che nelle ultime gare ha avuto qualche fastidio. Nelle prossime ore valuteremo l’entità dell’infortunio. Pecorino? Sta crescendo molto, è un giocatore su cui stiamo lavorando, comincia a dare segnali di un calciatore che può diventare importante, deve rimanere con i piedi per terra ed avere l’entusiasmo per migliorarsi. Può divenire un giocatore veramente di prospettiva e di ottimi livelli. Piovanello? Ha fatto bene, abbiamo allargato il gioco con lui ed Emmausso, mentre Reginaldo e Pecorino agivano in mezzo nella ripresa. Nel finale ha messo dentro una palla ottima per Kevin. Sono ragazzi che ci possono dare qualcosa, hanno delle qualità ma non ancora i 90′ sulle gambe”.
“Recuperando Reginaldo volevo sfruttare l’esperienza di qualche giocatore per poi nel secondo tempo puntare sulla freschezza e imprevedibilità di Emmausso e Piovanello immaginando un calo del Palermo. Giocare a quattro dietro? Per farlo, i difensori devono stare bene. Poi per esigenze nella ripresa siamo passati alla difesa a quattro. Sono arrabbiato perchè i ragazzi danno sempre il massimo tutti i giorni, la vedo più una questione mentale. Tutti insieme dobbiamo fare un percorso che sono sicuro darà soddisfazioni a quest’annata, lo ribadisco per l’ennesima volta”.
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