Nuccio La Ferlita, tra i principali componenti della Sport Investment Group Italia, ai microfoni della trasmissione televisiva Corner, su ‘Telecolor’, si sofferma sulle condizioni del terreno di gioco del “Massimino” dopo la disputa di Catania-Vibonese e l’abbondante pioggia degli ultimi giorni:
“Perchè non utilizzare i teloni? I teloni vanno posizionati quantomeno il giorno prima della gara e li devi rimuovere 3-4 ore prima. Le piogge degli ultimi anni però sono tropicali, nel giro di un’ora cadono centimetri e centimetri d’acqua, per non dire metri. Non sono piogge normali, ma bombe d’acqua che mettono a dura prova i campi. E questo non ci aiuta. Puoi mettere il telone ma non hai risolto il problema. Strana sfiga per noi, il fatto che puntualmente piova in maniera copiosa quando il Catania gioca. Piogge torrenziali. Eppure il Catania, sul rettangolo verde, ha conquistato 14 punti (escludendo la penalizzazione, ndr) nonostante due sole gare di campionato in casa, merito di questo gruppo di giocatori straordinari e di Raffaele”.
“I teloni protettivi sono stati acquistati tanti anni fa dal Calcio Catania. Non sono di ultima generazione, ed il nostro stadio purtroppo non ha una pendenza tale per cui l’acqua che cade sul telone scivola verso le grate a bordo campo e si disperde in maniera funzionale al drenaggio. Già oggi comunque le condizioni del prato sono migliorate, avendo iniziato subito i lavori in mattinata perchè qui non si dorme un attimo, si lavora alacremente sotto ogni punto di vista. Nel 2011 ricorderete Lo Monaco che spazzava via l’acqua cercando di allontanarla dal campo per giocare contro l’Inter. C’è un problema strutturale al Cibali, lì bisogna intervenire in profondità. Non è solo un problema di mantenimento del prato, dell’erba e delle radici. Andrebbe creato a fine stagione un drenaggio attraverso dei tubi e uno strato di pietre che consentano di drenare l’acqua e di non farla stazionare. Possiamo fare tutti i lavori del mondo ma se piove in maniera abbondante giusto quando giochiamo in casa, miracoli non ne facciamo anche se ci stiamo attrezzando. L’arbitro non avrebbe dovuto far giocare la gara col Notaresco, la palla non rimbalzava. Il manto era completamente zuppo, forse tutto questo non sarebbe accaduto se non avessimo disputato quella partita. Comunque si è fatto un danno e lo abbiamo riparato, ma questa è un erba impiantata in un periodo diverso rispetto a quando si deve fare la semina (maggio o giugno). E’ un campo in erba, ogni cosa in natura ha una sua vita, una storia che non può prescindere da fattori ambientali”.
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