GUERINI: “Non so che Catania aspettarmi ad Avellino. Priorità ricostruire il club. Raffaele paga in maniera esagerata”

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Al ‘Pomeriggio da Supereroi’ su Radio Punto Nuovo, spazio alle parole del Responsabile dell’Area Tecnica del Catania, Vincenzo Guerini. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“Che Catania aspettarsi ad Avellino? Onestamente non lo so nemmeno io, stiamo alternando buone prestazioni a qualcuna sottotono, ma era un pò quello che ci aspettavamo avendo cambiato totalmente squadra. La priorità della società è ricostruire un club che stava affondando in un mare di debiti. Era obbligatorio piano piano risanare i conti, la costruzione della squadra è avvenuta man mano cercando d’inserire giocatori senza grandi pretese. L’obiettivo prefissato è raggiungere i Play Off, poi nel calcio può succedere di tutto. Era fondamentale salvare la matricola e meno male che a Catania si è trovato un gruppo di imprenditori tifosi che sono riusciti nell’intento. Un gruppo orgoglioso che ha preso l’impegno onerosissimo di mantenere anche la categoria. La gente ha capito gli sforzi che hanno sostenuto, almeno per quest’anno c’è una notevole pazienza nei nostri confronti, anche se a volte la squadra non ha soddisfatto ma tutto l’ambiente era abbastanza preparato. Certo, non è che come Catania possiamo continuare per molto tempo così in Serie C“.

“Avellino con numerose defezioni causa Covid? Abbiamo affrontato un Palermo che pur non avendo cambi a disposizione, in 11 uomini ha moltiplicato le energie, quindi credo poco a queste cose. E poi ad Avellino c’è Braglia, un mio vecchio amico. Abbiamo giocato insieme da ragazzi nella Fiorentina ed è un allenatore avente la personalità sufficiente per gestire queste situazioni. Noi siamo stati fortunati con il Coronavirus, non avendo un numero elevato di casi come Palermo, Avellino e altre squadre. Forse abbiamo il piccolo vantaggio di avere un centro sportivo bellissimo ed efficiente sotto ogni punto di vista. Riforma dei campionati? La invoco. Io ad esempio trovavo intelligente una Serie B a due gironi consentendo la sopravvivenza delle piazze più importanti che, poi, sono quelle trainanti per il movimento calcistico. Non è colpa di nessuno ma il girone C è diverso dal raggruppamento A e B, sale direttamente la prima, poi la vincitrice dei Play Off tra 27 partecipanti. Si rischia di penalizzare piazze che hanno dato tanto e contribuito tantissimo al calcio italiano”.

“Piccolo? La squadra produce un volume di gioco discreto ma ci manca il giocatore dell’ultimo passaggio, un rifinitore, un calciatore che mette le punte in condizione di segnare. Lui è stato molto sfortunato, si è presentato benissimo con una voglia e determinazione feroce ma ha avuto un problema muscolare che, come succede sempre in questi casi, sai quando inizia ma non sai mai quando si guarisce. Che Avellino mi aspetto? Battagliero come tutte in questo girone, con delle individualità francamente invidiabili. L’espulsione di Raffaele? Ho allenato per tanti anni, so quanto sia stressante questo mestiere nel nostro Paese, lui ha fatto un gesto istintivo e non ha saputo trattenersi. Sta pagando secondo me in maniera esagerata. Confermo che non abbiamo fatto ricorso. Tutto questo, comunque, gli servirà da lezione per il futuro”. 

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