Il primo scorcio di campionato ha fatto emergere alcune criticità offensive del Catania. Dei sette gol realizzati sin qui l’unico su azione è stato siglato da Pecorino a Palermo, altri cinque sono scaturiti da palla inattiva più l’autorete di Ciofani a Bari. Segnare su palla inattiva costituisce pur sempre un fatto episodico, occorre arrivare al gol attraverso lo sviluppo lineare della manovra collettiva. Le chiavi tattiche di certo non mancano a mister Raffaele, chiamato a dare un’identità a questa squadra pur tra le innumerevoli anomalie di una stagione fortemente condizionata dall’emergenza sanitaria.
Una possibile soluzione può arrivare dagli esterni a disposizione del tecnico rossazzurro. Il Catania può fare affidamento su giocatori rapidi di passo e dotati di inventiva negli ultimi trenta metri. A Palermo, nel perdurare della situazione di svantaggio, mister Raffaele è passato al 4-2-4 inserendo Piovanello a destra e Biondi a sinistra. Proprio la catena mancina si è rivelata determinante ai fini del pareggio, con Emmausso che ha confezionato l’assist vincente per il gol di Pecorino. Data l’assenza annunciata di Tonucci in difesa, ci si chiede se vi siano spiragli per accantonare il 3-5-2 e vedere la squadra con un “abito” diverso, magari schierata in campo con un modulo che metta in risalto le qualità degli esterni offensivi.
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