ESCLUSIVA – Beccaria: “Raffaele può aprire un ciclo a Catania. Squadra etnea possibile outsider ai Play Off. Fidatevi di Emmausso”

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Danilo Beccaria

In vista di Catania-Vibonese, riproponiamo il contenuto di un’intervista che l’ex Direttore Generale della Vibonese Danilo Beccaria ha gentilmente concesso ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, spendendo parole d’elogio per mister Giuseppe Raffaele, il sodalizio etneo e la società del Presidente Giuseppe Caffo:

Giuseppe Raffaele alla guida del Catania, una scelta condivisibile?
“Conosco benissimo Raffaele. Ci siamo scontrati tantissime volte, sia nei dilettanti che in Lega Pro e secondo me il Catania non poteva fare scelta migliore per la panchina. Raffaele è un allenatore che dà subito un’identità alla squadra, ha le idee chiare sul modo di giocare ed il sistema di gioco da adottare. Sa come costruire la rosa e riesce a migliorarla nel tempo. In un campionato così difficile dove spesso la fase difensiva fa la differenza, avere un mister come Raffaele consentirà al Catania di giocarsela fino in fondo. Sperando anche in una restituzione dei punti di penalità che cambierebbe la classifica. Mi auguro di vedere presto il Catania quantomeno in Serie B. Molti giocatori con Raffaele sono saliti di categoria o hanno ottenuto contratti migliori. Il tecnico siciliano può aprire un ciclo a Catania, se non quest’anno il prossimo lotterà seriamente per la promozione”.

Quante chance di B per il Catania già al termine di questa stagione?
“L’anno scorso il Potenza è partito a fari spenti ed è arrivato ad un passo dal giocarsi la promozione in B sbagliando quel rigore clamoroso a Reggio Emilia. Anche se non dovessero arrivare primi, perchè obiettivamente il Catania non è stato allestito per questo, i rossazzurri potranno comunque raggiungere una buona posizione in griglia Play Off. Ed a quel punto il Catania diventa l’outsider per il salto di categoria. Non è detto che già quest’anno non si possa sognare”.

Quanto sarà importante l’eventuale ingresso in società di Tacopina?
“Entrando una figura del genere cambierebbero gli equilibri del girone. Il Catania comunque attirerà anche in futuro una serie d’imprenditori perchè, oltre ad avere le infrastrutture, possiede un indotto notevole ed un pubblico da Serie A. E’ solo questione di tempo e lo ritroveremo in alto, come in passato”.

Sicuramente la nuova proprietà ha tanti meriti.
“Sono stati bravissimi ad evitare il fallimento del Catania, facendo ripartire la società. Sarà importante mettere al primo posto la salute economica del club. Mi aspettavo che in questi anni si riducesse il debito. Il Catania ha speso tanto e ottenuto relativamente poco rispetto agli investimenti effettuati. Ha riportato risultati negativi clamorosi, come il 5-0 di Vibo Valentia, e non ha saputo rimarginare il debito. Forse andava spiegato meglio ai tifosi che c’era un momento dal punto di vista economico delicato. Inoltre il Catania, inteso come squadra, non riusciva a fare di più in termini di gioco ed organizzazione. Andava a prendere nomi importanti per la panchina, offensivisti, difensivisti, esperti e giovani… le ha provate tutte, rincorrendo un progetto in realtà mai partito. Adesso però sono molto fiducioso con mister Raffaele, un allenatore sottovalutato secondo me”.

Perchè sottovalutato?
“Raffaele si è adattato bene alla realtà della Lega Pro. Ho sempre avuto molta stima di lui, battagliando fino alla fine anche in Serie D quando guidava l’Igea Virtus. Noi eravamo stati costruiti per vincere il campionato, lui invece allenava tanti ragazzini e ci ha messo più volte in difficoltà. Quest’anno avremmo parlato, magari, di un Raffaele in Serie B se il Potenza non avesse fallito quel rigore a Reggio Emilia. Serve anche fortuna nel calcio. Presta attenzione alla solidità difensiva, le sue squadre vantano un’organizzazione maniacale. Adesso siede sulla panchina del Catania e mi piace com’è stato costruito l’attacco rossazzurro. Ad esempio hanno perfezionato l’ingaggio di Emmausso, che possiede doti incredibili”.

A proposito di Emmausso, Catania può essere la piazza giusta per il salto di qualità?
“Era a Genova, il ragazzo si è smarrito ma lo abbiamo risollevato alla Vibonese e adesso è un professionista esemplare. Sono sicuro che anche lui migliorerà sul piano offensivo. E’ pronto per il Catania e anche per salire di categoria. Un suo limite era la concentrazione. Ha rischiato di rimanere fuori dal calcio che conta, ma a Vibo ho visto un cambiamento radicale nel ragazzo con quella cattiveria che fa parte di chi vuole emergere”.

Chiusura con la Vibonese. La società sta portando avanti il lavoro portato brillantemente avanti negli anni.
“Continuo ad avere quote in società ma quest’anno mi sto occupando un pò di più delle mie professioni. Caffo è rimasto da solo, tuttavia ha organizzato una squadra giovane e vogliosa. Sulla base dell’anno scorso è stato aggiunto qualche innesto mirato, Alfano è un allenatore che Caffo conosce bene per essere stato già a Vibo in passato. La Vibonese ha fatto un ottimo cammino, riuscendo a dare un’identità come negli ultimi anni. Squadra giovane che corre, senza tanti proclami fa parlare il campo con le casse societarie sempre in regola. Organizzazione e conti a posto, a Vibo non si può fare altrimenti. Nel frattempo, fuori dal campo, la società è cresciuta tantissimo in termini infrastrutturali e di marketing, quando si parla di Vibo non c’è il rischio di perdere soldi. I procuratori sanno di avere a che fare con un club virtuoso economicamente”. 

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