NUOVO BOCCONE AMARO: identità e mentalità non ancora acquisite, qual è il vero potenziale del Catania?

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Quarta gara consecutiva senza vittorie. Prosegue il momento difficile dei rossazzurri che, come se non bastasse, continuano a “regalare” un tempo agli avversari. Un limite grave questo, su cui bisogna lavorare incessantemente. E’ suonato il campanello d’allarme, mentre la classifica vede l’Elefante a soli due punti di vantaggio sulla zona Play Out. Non si tratta di catastrofismo ma della constatazione di un fatto reale. Il Catania ha due gare da recuperare tra le mura amiche, ma in una stagione nella quale il fattore campo è praticamente azzerato le partite si vincono sul rettangolo verde e non a chiacchiere. Attenzione dunque mercoledì alla Vibonese, squadra che nonostante l’emergenza Covid ha riassaporato il gusto dei tre punti contro il Potenza. Gli etnei sono chiamati ad una reazione d’orgoglio vera, scendendo in campo dal 1′ con il giusto piglio.

Mentre Izco parla di “gara per lunghi tratti dominata” e Raffaele di “pari che ci sarebbe stato anche stretto”, vien da chiedersi dove siano finite la rabbia, la compattezza, la cattiveria agonistica, la fame delle battute iniziali del campionato. Quel Catania che sembrava destinato a recitare un ruolo da protagonista, adesso dà l’impressione di una squadra che fatica a ritrovare se stessa. Il calendario non è stato clemente, il rinvio di alcune partite ha stravolto i piani di lavoro e le tante defezioni non aiutano. Giusto ribadirlo. Preoccupano, in ogni caso, la poca cattiveria sotto porta, il fatto che la difesa prenda gol evitabilissimi, la confusione tattica e la fluidità degli esterni tanto cara a Raffaele che si riscontra solo a sprazzi.

L’auspicio è che l’infermeria si svuoti al più presto per venire in soccorso di Raffaele, ma non vorremmo che la situazione stesse sfuggendo di mano. L’identità del Catania 2020/21 non è ancora chiara e, fino a questo momento, l’ex allenatore del Potenza non è riuscito a trasmettere una mentalità propositiva ed efficace nell’arco dei 90′. Serve pazienza per amalgamare un gruppo quasi per intero rinnovato ed oliare i meccanismi. Ma il campionato non attende, il tempo scorre, le avversarie non concedono sconti e se non sei mentalmente applicato torni a casa con le pive nel sacco. Siamo ripetitivi sottolineando anche in questa sede la necessità di “ripartire dal secondo tempo”. Estendendo però il concetto all’intera durata dell’incontro per esprimere il 100% del potenziale. Altrimenti il Catania sarà sempre un’incompiuta.

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