Negli ultimi mesi lo abbiamo contattato spesso per fare il punto della situazione relativa al futuro di uno dei suoi assistiti, Giovanni Pinto, forte laterale sinistro che ha recuperato dal problema fisico che lo ha tenuto fermo in questo avvio di stagione. Alberto Bergossi ha concesso un’intervista ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com parlando – da ex calciatore del Bari – del match in programma lunedì sera allo stadio “San Nicola” tra i biancorossi pugliesi ed il Catania.
Quali ricordi conserva dell’esperienza in biancorosso?
“Esperienza importante nella mia carriera calcistica facendo sia la A che la B, giocavamo ancora allo stadio ‘Della Vittoria’. Parliamo di un calcio d’altri tempi, dove c’erano ancora i due punti. Bari è sempre stata una piazza in cui la passione e il tifo rappresentano una componente essenziale. Io ho vissuto per diversi anni a Bari, mi sono laureato lì e perciò mi sento particolarmente legato ad una piazza che può dare grandissime soddisfazioni ad un calciatore. Ma è anche una piazza difficile, che pretende, che ha fatto categorie importanti ed ha visto transitare giocatori altrettanto importanti. Adesso non è assolutamente semplice per il Bari ritornare nei campionati che più le competono, soprattutto in un girone molto difficile come quello attuale”.
A proposito del girone C, quali realtà potrebbero lottare fino in fondo per il vertice?
“E’ anche un girone affascinante. 3-4 squadre secondo me possono aspirare alla vittoria del campionato. Oltre al Bari dico Ternana, Avellino e Catania. Queste mi sembrano sulla carta le più attrezzate, poi c’è sempre la sorpresa che potrebbe venire fuori ma su qualsiasi campo puoi rischiare di perdere perchè l’equilibrio e le difficoltà sono all’ordine del giorno. Gli altri due gironi mi sembrano un pò più abbordabili. Chi vorrà rimanere nei piani alti dovrà rimanere concentrato fino alla fine. Poi quest’anno è un campionato molto particolare per via del Covid, bisogna cercare di avere sempre un numero sufficiente di uomini a disposizione per fronteggiare squalifiche ed infortuni”.
Ha appena accenato al Covid-19, quanto incide?
“Soprattutto si azzera il fattore campo. Le squadre trascinate dalla spinta del pubblico che ha sempre fatto la differenza dovranno cercare di supplire alla mancanza con prestazioni all’altezza ed un livello di concentrazione ancora più elevato. Al di là di questo la pressione è molto alta in certe piazze che vivono di calcio durante la settimana, ma credo che i giocatori di queste squadre siano preparati in tal senso, ricavando automaticamente grandi motivazioni. Le società più importanti del girone hanno scelto il giocatore ma anche l’uomo”.
Lunedì si giocherà Bari-Catania, che partita sarà?
“Difficile ovviamente, ma il Catania credo la possa affrontare a viso aperto. Anche i rossazzurri vantano una rosa competitiva con diversi elementi che hanno disputato categorie superiori. A parte mercoledì, la formazione etnea ha sempre fatto delle ottime prestazioni. Il Catania può controbattere tutte le azioni del Bari che, però, sulla carta è leggermente favorito. I biancorossi giocheranno in casa ma io penso che in queste partite a porte chiuse tutte le squadre abbiano l’opportunità di fare risultato pieno. Dipende molto dallo stato fisico e mentale. Bari e Catania si sfidano in un buon momento per entrambe, con due allenatori che hanno già dato un’impronta ben definita alle loro squadre. Sarà una bella partita”.
Maggiori pressioni, forse, per il Bari?
“Purtroppo per il Bari lo scorso anno non è andata bene. Adesso ha un solo risultato, la vittoria del campionato ma nel calcio ci sono anche gli avversari e fattori che esulano dal valore e dalla prestazione che si fa. Ogni domenica può succedere di tutto. Il Bari è ripartito da Auteri, scegliendo giocatori un pò più di categoria, meno nomi, un allenatore abituato a stare nei piani alti della classifica, che ha vinto dei campionati e adotta un modulo molto preciso. I calciatori scelti hanno le caratteristiche richieste da Auteri. Vivarini non è stato confermato pur avendo fatto un buon lavoro, ma la società biancorossa ha voluto dare una svolta, cambiando le facce. Il Catania ha cambiato tanto ma è un rischio calcolato, avendo acquistato giocatori adatti al modulo dell’allenatore, all’ambiente ed alla piazza. Ci vuole un pò di tempo, soprattutto nel contesto di un campionato strano per il discorso delle porte chiuse e la possibilità di avere qualche contagiato. I giocatori stanno facendo qualche sacrificio in più perchè devono stare attenti con i contagi, capisco la difficoltà a gestire tutto questo”.
Come valuta finora l’operato di Raffaele?
“Le impressioni sono buone, la squadra gioca bene. I giocatori ricoprono ciascuno il proprio ruolo, credo che gli interpreti siano all’altezza. Poi bisogna vedere le varie problematiche che possono emergere durante la stagione, vedi squalifiche e infortuni. La pressione anche a Catania c’è, ma questo cambio di società credo che abbia dato una ventata di ottimismo, di voglia di fare bene. Leggo anche di Tacopina vicino all’ingresso in società. Personaggio che ha già fatto bene dov’è stato, attratto da una piazza e città molto bella. Aumenterà sicuramente la possibilità di fare bene per il Catania”.
In conclusione, è vero che Giovanni Pinto piaceva anche al Bari?
“Sì, piaceva anche al club biancorosso ma Giovanni aveva il desiderio di rimanere a Catania, di dare il suo contributo e, non a caso, ha firmato un prolungamento di contratto fino al 2023. Sia la società che il giocatore volevano proseguire il rapporto e Giovanni è contento così. Adesso si sta riprendendo spero definitivamente dall’infortunio che ha avuto, necessita di minutaggio. Credo che presto lo rivedremo al 100%. Sarà un prezioso recupero per il Catania“.
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