L’avv. Cesare Di Cintio è stato determinante in relazione al buon esito del caso Maldonado. Il diretto interessato ha commentato la vicenda ai microfoni di Corner, trasmissione televisiva su ‘Telecolor’:
“La problematica principale era rappresentata dal fatto che venisse giudicato come calciatore extracomunitario, il cui tesseramento è possibile in Serie A e D. In C si ammette un’eccezione nel caso in cui la società di militanza vinta il campionato. Nel caso specifico Maldonado vinse il campionato di D con l’Arzignano guadagnandosi il diritto di disputare un torneo professioniostico pur essendo extracomunitario. All’epoca sottoscrisse un biennale ma la retrocessione dell’Arzignano, di fatto, avrebbe relegato nuovamente Maldonado allo status di dilettante perdendo, secondo la Lega, il diritto a sottoscrivere un nuovo contratto da professionista. In realtà l’interpretazione della norma portata avanti dal Catania è diversa, cioè che Luis Maldonado avendo disputato già un torneo professionistico aveva guadagnato il suo status da professionista e quindi la retrocessione dell’Arzignano non avrebbe potuto influire. Sarebbe stato un controsenso nell’applicazione della norma. Si tratta di tecnicismi, per fortuna il Tribunale Federale ha accolto la tesi del Catania. Il segretario Borbone è stato il primo a contattarmi. La società rossazzurra è stata preziosissima nel supportare tutta l’attività, anche con il Direttore Pellegrino abbiamo condotto un grande lavoro di squadra, portando avanti una vicenda di giustizia. Si tratta di un contratto di lavoro, non lo dimentichiamo. Abbiamo mantenuto la vicenda sotto traccia, portando avanti le nostre istanze con la convinzione di essere nella ragione. E’ stata tutelata la posizione del ragazzo, che aveva il diritto di svolgere la sua attività lavorativa”.
Spazio anche al ricordo dell’estate 2019 caratterizzata dai mancati ripescaggi in Serie B: “Quell’estate ce la ricordiamo tutti. Purtroppo i tribunali hanno decretato la vittoria delle ragioni dell’allora commissario Fabbricini e della Figc dopo tante contraddizioni tra di loro. Ricordo che il TAR riammisse le società, poi successivamente questa pronuncia venne congelata dallo stesso TAR. Queste problematiche devono essere investite in sezoni specializzate, anche a livello di giustizia amminisrativa. Forse lo sport avrebbe bisogno di un attenzione maggiore, spesso è una materia secondaria rispetto ad altre che vengono trattate nei tribunali amministrativi”.
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