Ci si attendevano i primi tre punti della stagione, considerando il fatto che il Catania giocava in casa contro un avversario profondamente rimaneggiato che lotterà per la salvezza. Invece i rossazzurri rischiano il secondo ko stagionale consecutivo dopo quello maturato in Coppa Italia, evitando il peggio solamente nei minuti finali con un gol di Claiton. Il bicchiere è mezzo pieno, perchè per le modalità di svolgimento della partita l’Elefante ha rischiato seriamente di capitolare. Giusto, quindi, accontentarsi del punticino anche se alla vigilia non era il risultato auspicabile.
Il Catania di oggi è una squadra che non ha ancora raggiunto una condizione fisica omogenea. Poca brillantezza, l’espressione del gioco non soddisfa il tecnico Raffaele. Le condizioni del terreno di gioco del “Massimino”, in questo senso, non hanno aiutato il Catania. Come si fa sentire la mancata disputa di amichevoli nel ritiro pre-campionato, certamente imputabile ai rigidi protocolli anti-Covid. Ma sarebbe un grosso errore ricercare alibi. Bisogna lavorare sui difetti. Correggere gli errori commessi, migliorare tutti quegli aspetti in cui la squadra si mostra al momento lacunosa. Innanzitutto lo stato di forma generale. Il Catania dura sostanzialmente un tempo e solo acquisendo minutaggio potrà accrescere la condizione individuale e collettiva per sviluppare una manovra fluida ed efficiente.
A differenza del confronto di Coppa Italia col Notaresco, però, si è visto un atteggiamento diverso. Squadra più propositiva e dinamica nella ripresa, sfruttando soprattutto i movimenti sulle corsie esterne. L’ingresso di Vicente – che non è detto lasci Catania, alla luce del caso Maldonado – ha garantito al centrocampo quella qualità venuta a mancare in queste prime apparizioni. E’ piaciuto Dall’Oglio per tecnica, applicazione e impegno. La speranza in casa rossazzurra è che torni il Dall’Oglio dei tempi di Brescia. I primi segnali al suo ritorno in campo sembrano incoraggianti. Molto bene Claiton all’esordio. Gol a parte, comanda autorevolmente la difesa ed è efficace nell’avviamento dell’azione da dietro con lanci illuminanti per i compagni.
Centrocampo poco dinamico. Attacco con le polveri bagnate che presenta un Reginaldo imballato ma che ci mette il cuore, Sarao deve ancora mettere benzina sulle gambe e non riesce a rendersi pericoloso, mentre Gatto dà imprevedibilità alla manovra. Vanno tassativamente evitate le disattenzioni. Era già accaduto in Coppa Italia, domenica una leggerezza di Silvestri ha “regalato” l’1-0 alla Paganese (anche l’arbitro ci ha messo del suo, ndr) e poteva costare molto caro. Per il resto la retroguardia ha fatto progressi, concedendo poco ad un avversario che solo attraverso un paio di ripartenze ha provato ad impensierire il Catania. Meglio la cura dei calci piazzati, da cui è scaturita la rete di Claiton e attraverso i quali la squadra ha saputo costruire altre occasioni per andare a segno. Intanto si riparte da alcune certezze. Ma la strada è lunga, la rosa profondamente rinnovata (urgono altri innesti sul mercato) e serve tempo per affinare schemi e amalgama.
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