Ospite di Telecolor, nel corso della trasmissione televisiva ‘Corner’, il Direttore dell’Area Tecnica del Calcio Catania Vincenzo Guerini parla del lavoro che sta portando avanti per il rilancio rossazzurro:
“Darò tutto me stesso in un ruolo molto delicato e affascinante, spero di essere all’altezza del Catania. Mi passano le ore dalla mattina alla sera a Torre del Grifo ma è veramente un piacere. Stiamo formando un gruppo di lavoro che mi ha colpito per passione e attaccamento. E’ motivo d’orgoglio per la Sigi essere riusciti a salvare la sociertà. Farla fallire avrebbe significato anche perdere Torre del Grifo. Io ho girato 18 società e vi assicuro che è stato fatto un miracolo, adesso vorremmo creare alla luce del sole una società prima di tutto. Non esiste squadra duratura se non c’è alle spalle una società seria che rispetti la parola data, le persone, i contratti, i pagamenti. Facendo questo, costruiremo il futuro del Catania”.
“Torre del Grifo deve essere un valore aggiunto e non una pesantezza. Siamo un pochino fuori dalla realtà cittadina, questo non deve farci dimenticare il nostro compito. Lavoriamo in un centro dove le strutture ci sono e dobbiamo creare calciatori, incrementando quanto fatto in tema di settore giovanile negli anni. In un centro sportivo così ci vorrei pure dormire. Rapporti con squadre dilettantistiche locali? Siamo noi che dobbiamo essere umili verso queste squadre. Senza prepotenza. Aiutando questi club che forse, se nascerà un giocatore bravo, magari lo segnalano a noi e non ad altri. E’ il mio sogno. Vorremmo creare questo tipo di rapporto”.
“Mercato? Il regolamento prevede di allestire una rosa di 22 calciatori. Per me è una stupidaggine ma va rispettata. C’è tutto il tempo che vogliamo per intervenire entro il 5 ottobre. Faremo un passo alla volta, presentando una squadra che onori la maglia che indossi. Non possiamo rischiare di avere 32 giocatori in organico il 5 ottobre e doverne pagare 14 che se ne stanno a casa. Ci sono contratti molto alti per la categoria e tutti i club cercano di dar via i propri giocatori per rispettare la regola sulle liste. Non è facile ma ai tifosi dico di stare tranquilli, il Catania sarà assolutamente dignitoso e probabilmente farà divertire la gente“.
“Esce un giocatore, ne entra un altro. I giocatori che entrano avranno la piena approvazione dell’allenatore, di Pellegrino e del sottoscritto. E saranno elementi che ben si sposano con il nostro modo di fare calcio. Attualmente abbiamo poche richieste per i giocatori in uscita. Biagianti? La trattativa l’ha iniziata Pellegrino, ancor prima che arrivassi io. La concluderà lui. Che Biagianti torni a giocare o non lo faccia, ci piace anche la possibilità di avere gente come Marchese attaccata alla maglia che insegni calcio ai giovani. Biondi? Il mister lo conosce meglio di tutti noi, avendolo già allenato in passato. Io vedo un ragazzo impressionante per volontà. Corre come un assatanato, non apre bocca durante gli allenamenti. Il fatto che abbia il contratto in scadenza è una cosa seccante perchè questo poteva essere un capitale della società e invece te lo ritrovi che il prossimo anno potrebbe essere libero a parametro zero”.
“Ciascun gruppo di lavoro opera per uno specifico settore: economia, medicina, stipendi. Ognuno con le proprie responsabilità. Poi tireremo le somme, ma le basi ci sono tutte. Noi vorremmo cercare attraverso le idee di costruire e promuovere una squadra che possa divertire con nomi non altisonanti. Abbiamo scelto un allenatore che, ne siamo convinti, farà esprimere un calcio piacevole. Poi conteranno i risultati ma le idee le abbiamo chiarissime, la volontà per fare qualcosa d’importante c’è. Consapevoli che lavorare a Catania rappresenta una grossa responsabilità e dobbiamo portare i fatti”.
“Lo Monaco? Ha un contratto in essere, troveranno mi auguro una soluzione anche perchè non credo che Pietro vorrà restare a lungo fermo. Conoscendolo avrà voglia di rientrare nel calcio, ma non sono cose di mia competenza. Tacopina? Inutile nascondere che è un personaggio interessato al Catania ma non so altro. Da tecnico e tifoso dico che più soldi entrano, più possibilità hai di fare squadre forti”.
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