C’era attesa per l’esordio stagionale del nuovo corso rossazzurro. Esponenti della Sigi presenti al “Massimino” guardando con curiosità a questa gara, mentre mister Giuseppe Raffaele ha dovuto fare i conti con una decina di defezioni ed una condizione fisica di squadra non ancora omogenea. A questo aggiungiamo le condizioni del terreno di gioco, fortemente danneggiato da un’abbondante pioggia durata circa due ore e che ha indubbiamente penalizzato la squadra, già di per sè sulle gambe. Si è fatta sentire la mancata disputa di amichevoli “vere”, allenanti, ben diverse dalle semplice partitelle in famiglia che hanno caratterizzato il ritiro. Il Catania si è confrontato con un avversario di una categoria inferiore, ma che presentava un gruppo ben amalgamato ed una rosa assortita, con alcuni elementi che presto vedremo sicuramente in Lega Pro. Un buon test contro un Notaresco rodato che, più o meno, ha creato lo stesso numero di palle-gol dei rossazzurri. Eccezion fatta per gran parte del primo tempo in cui, sostanzialmente, il Catania ha mantenuto il pallino del gioco, il Notaresco ha tenuto bene il campo andando ad aggredire con ferocia il portatore di palla.
Il pressing asfissiante degli abruzzesi ha avuto la meglio sul maggior tasso tecnico di un Elefante che non ha saputo cambiare l’inerzia del match dal secondo tempo in poi. Soffrendo le iniziative del Notaresco, sbarazzino e solido. Perdere non piace a nessuno, la sconfitta è ininfluente sugli obiettivi stagionali in una competizione che contava poco o nulla per i rossazzurri ma questo ko farà comunque rflettere. Soprattutto nella misura in cui si avvicinano gli impegni di campionato. E lì non puoi davvero farti trovare impreparato. Che la difesa sia in emergenza è storia arcinota. Dietro le lacune sono soprattutto numeriche. “Costringere” i terzini Calapai e Zanchi a giostrare al centro della difesa a tre la dice lunga sulle difficoltà gestionali di Raffaele nello schieramento dei difensori in questo momento. Ci sono, tuttavia, anche segnali positivi da cui ripartire. Innanzitutto il primo tempo, apprezzabile.
C’è da dire, poi, che cambia il modulo e lo stile di gioco ma Biondi – che ben conosce il mister per i suoi trascorsi in D – conferma di essere un elemento cardine nello scacchiere tattico rossazzurro. A centrocampo Rosaia ha dimostrato di avere grinta da vendere. E’ un combattente, ringhia sul pallone, innesca le ripartenze, imposta quando serve, s’inserisce negli spazi. Insomma, un centrocampista completo. Deve acquisire minutaggio e calarsi perfettamente nella realtà di Raffaele ma ci sembra un profilo molto valido su cui puntare. In avanti Pecorino e Sarao sono altri due lottatori, attendendo la disponibilità degli altri neo-acquisti. Concludendo, qualche trama interessante si è vista anche schierando il tridente offensivo. Ok la produzione del gioco e la capacità di avvicinarsi all’area di rigore avversaria con movimenti frequenti sugli esterni. Adesso però la palla passa alla dirigenza per lo sviluppo delle ultime decisive strategie di calciomercato e finalizzare altre operazioni. Soprattutto in difesa.
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Siamo alle solite vengono qua e fanno i fighetti e poi le prendono da una squadretta qualsiasi dell’oratorio di provincia, e stato sempre così cambia il vecchio con il nuovo e i risultati si vedono subbito.
Iniziamo bene.
Ma come si fa a trattare cosi Biangianti
scusa an la paganese su ldo siamo i soliti tifosi del catania gia pronti a criticare l’unica squadra a non poter fare un amichevole cosa vogliamo gia pronti a metterli tutti in croce pero’ se domenica vincono con la paganese sono undici mostri u catanisi non e’ mai cuntentu
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