Poco tempo fa il Catania è stato deferito al TFN per il mancato pagamento entro la data del 15 luglio 2020 degli emolumenti netti dovuti ai tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio 2020 e comunque per non aver documentato alla CO.VI.SO.C., entro lo stesso termine, l’avvenuto pagamento degli emolumenti sopra indicati. Fatti, questi, riconducibili alla precedente gestione. Un nuovo ostacolo da affrontare, uno dei tanti in questi mesi tribolati per i colori rossazzurri.
Giovedì 24 settembre verrà discussa la questione con il Catania che sostiene una causa di forza maggiore. Secondo quanto emerso durante la trasmissione televisiva Corner, il Catania a luglio aveva in cassa 600mila euro ma non ottenne l’autorizzazione dei commissari del concordato preventivo. Il Catania ritiene di essere in grado di dimostrare che, per motivi burocratici, non ha potuto assolvere all’adempimento. Il rischio è quello di ricevere una penalizzazione in termini di punti in classifica nel prossimo campionato, ma la strategia difensiva del club potrebbe cambiare le carte in tavola.
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