BIAGIANTI: “Lascio il calcio. Volevo solo il Catania. Promesse non mantenute. Il gruppo dello scorso anno andava protetto”

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Un commosso Marco Biagianti ha indetto per oggi una conferenza stampa, comunicando la decisione di dire addio al calcio giocato e facendo chiarezza sulla trattativa non andata in porto con il Catania per la permanenza.

“Non voglio fare una polemica pazzesca ma dire le cose come stanno perchè sono rimasto in silenzio ad aspettare qualcosa che poi non è mai arrivato. Con Maurizio Pellegrino mi sento da tantissimi mesi, da quando ancora la Sigi si stava componendo. Ci siamo anche visti più volte. Capisco che le liste a 22 sono un problema, lui mi aveva sempre dato rassicurazioni e sapeva che la mia intenzione fosse quella di fare un anno altro da giocatore perchè io mi sento ancora un calciatore. Gli ho detto che la sincerità è la cosa più importante, di dirmi realmente come stessero le cose, se fosse un problema della società o del mister. Mi diceva che avrebbero valutato le cessioni, sapeva che non sarei andato da nessun’altra parte ed avrei aspettato solo il Catania. Successivamente Maurizio mi ha comunicato la presenza di una panchina pronta a Torre del Grifo. Io però non posso ancora allenare, devo fare tirocinio, esami. Posso solo fare il giocatore“.

“E’ passato tempo, sono venuto a conoscenza dell’ingaggio di questi nuovi centrocampisti. Allora l’ho chiamato e gli ho detto ‘ma io sono ancora a casa a fare cosa? A sbattere la testa per cosa? Dimmi la verità’, e mi sono arrabbiato. Mi ha risposto che in questo momento non sono una priorità, ma doveva dirmelo prima. La mattina dopo ha chiamato Izco e l’ha fatto firmare. Ho pensato spesso, mi hanno chiamato due squadre ricevendo anche offerte economiche importanti ma io sono coerente con il mio pensiero. Amo il Catania e volevo chiudere la mia carriera qui. Mi ha fatto molto piacere ricevere le chiamate di questi club ma voglio i colori rossazzurri e basta. I sacrifici li farei solo per il Catania. Mi viene difficile capire il motivo del perchè oggi non sono a Torre del Grifo. Non per forza devo far parte del progetto di una società nuova, però se si fanno promesse da mesi e non vengono tradotte in fatti qualcosa non va. Io sono sempre stato a favore del mister e della società per il bene del Catania, lo sapete. Se mi avesse detto in partenza ‘no, non rientri per una scelta tecnica’ ci sarei rimasto male ma lo avrei accettato. Se mi dice di stare tranquillo e poi mi ritrovo ancora a casa a soffrire non lo trovo giusto. Non riesco a comprendere le motivazioni”.

“Adesso metto un punto perchè devo andare avanti nella mia vita. Avrò modo di capire nei prossimi giorni cosa farò. Ringrazio tutte le persone che mi hanno scritto cose bellissime. Per me è molto difficile indire questa conferenza perchè rappresenta una cosa forte, ma l’appoggio della gente mi ha reso molto orgoglioso del percorso bellissimo fatto con questa città. Ringrazio anche i ragazzi della Curva. La gente sa che mi sono dedicato con amore e piacere ad una città che mi ha regalato tantissimo. Qualsiasi cosa fatta, incluse aste e azioni di beneficenza, sono partite dal cuore. Bisognerebbe apprezzare di più le bandiere nel calcio, anche se c’è un progetto diverso. Ci lamentiamo tanto della presenza di mercenari e gente che non tiene alla maglia, allora dobbiamo proteggere le bandiere perchè il calcio ha bisogno anche di amore e passione”.

“Cosa succederà se cadesse il mondo ed il Catania ci ripensasse? Intanto facciamo cadere il mondo, poi si vedrà. L’opzione di fare l’allenatore mi è stata comunicata dopo, ripeto. Magari più avanti sì, ma non quest’anno. Detto questo, dobbiamo ringraziare la Sigi perchè ha salvato la matricola e tutti questi anni di storia, noi tifosi lo volevamo e saremo sempre grati alla nuova proprietà. Inizia un nuovo percorso difficile adesso, con tanti ostacoli. Stanno facendo un buon lavoro ma hanno bisogno ancora di persone all’interno che possano aiutarli ad andare avanti in maniera più concreta secondo me. I momenti che più mi sono rimasti impressi? Di momenti ce ne sono stati tantissimi. A partire dalla Serie A fino ai giorni nostri anche se le cose non sono andate come sognavamo in C. Abbiamo vissuto momenti difficili e molto complicati in Lega Pro, poi sono stato messo fuori rosa e ho letto di tutto, capendo di avere fatto qualcosa d’importante per questi colori. Quei messaggi della gente mi hanno dato tantissima carica e li porterò sempre dentro”.

“I giocatori? Mi sento spesso con tanti di loro, tutte queste dimostrazioni di affetto non sono state montate. Le hanno fatte col cuore. Una sera gli ho mandato un messaggio scrivendogli ‘mi mancate’. Sono sentimenti d’amicizia, in campo e fuori. Li ringrazio sempre per avermi sostenuto. Lo scorso anno si è creato un gruppo che difficilmente si crea in una stagione normale. Secondo me quel gruppo andava protetto, perchè con tutto quello che è successo abbiamo giocato i play off con mille difficoltà, anche economiche. Eravamo molto uniti, dovevamo ripartire da quel gruppo che ha creato qualcosa di particolare nello spogliatoio. Li ringrazio ancora, non hanno scelto la maglia numero 27 dandomi speranza.  Tanti giocatori potevano dare tantissimo alla causa ma sono andati via per scelta tecnica. Le scelte non devo farle io. Io ho dimostrato di poterci stare in questo gruppo, ma ci sta la scelta tecnica. Non ci sta la mancata sincerità di base, perchè a ritiro iniziato non mi è stata comunicata la decisione di non rientrare nel progetto. Ma questo è un pensiero mio, le cose ormai sono andate così”.

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5 COMMENTI

  1. Biagianti: “Lascio il calcio”.
    Questa e la notizia più rassicurante della giornata.
    GRAZIE.

  2. Intanto abbiamo la prima sconfitta con una squadretta con tutto il rispetto………….
    Le parole espresse da BIAGIANTI non mi sembrano tanto rassicuranti………
    Non mi sembra che ci sia di stare tanto tranquilli.
    C’è da notare che comunque qualche giocatore buono la società l’ha mandato via………..
    PERCHÉ?????…….La risposta la si avrà in un prossimo futuro.

  3. Allora Salvatore se vuoi vedere il bel calcio e i grandi giocatori le squadre da tifare sono altre.Detto questo,sarà che io vedo ancora il calcio con gli occhi di un ragazzo,ma Marco incarna ancora quella voglia che in C pochi hanno…tanti tifosi vogliono solo vincere per vantarsi di chissà cosa e chissa con chi poi…se il calcio emoziona anche fuori dal campo è per giocatori come Marco,resterà per sempre il mio capitano.

  4. Aldila’ della scelta tecnica, l’impressione è che gente come: Curcio, Capanni, Vicente..erano giocatori da tenere.

  5. Io tifo Catania da quarant’anni, non tifo per le “altre”.
    Quando un giocatore arriva al capolinea, deve avere l’umiltà, unita all’intelligenza di smettere, anzichè cercare di tirare avanti oltre i limiti del buon senso.
    Comunque il mio è un parere soggettivo, e come tale, può essere anche non condiviso.

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