Messaggio social dell’avvocato Giovanni Ferraù, che invita tutto l’ambiente rossazzurro a rimanere compatto:
“23 luglio 2020, ore 11:49…
“Il Tribunale di Catania, visto quanto sopra, aggiudica il 95,4% delle azioni del Calcio Catania alla Sport Investment Group Italia S.p.A.”;
le lacrime, quelle vere, scendono e… la Storia continua, grazie al sacrificio di pochi, grazie a SIGI.
Il 23 luglio 2020 non può essere dimenticato.
Il Calcio Catania va sostenuto senza se e senza ma; chi può, e solo chi può, deve sostenere i nostri colori.
La Catania Card è uno strumento semplice di finanziamento collettivo, non sarà lo strumento perfetto ma è un inizio…
Non è obbligatoria e chi non la sottoscrive, perché economicamente non può, resta protagonista della Storia; ma chi può sostenere economicamente quest’avventura ha il dovere di farlo.
È un piccolo debito che abbiamo con la nostra maglia, con la nostra Storia, nulla di più.
Ovviamente, COVID permettendo, ci sarà il tempo per gli abbonamenti ordinari, ridotti, per famiglie, anziani e disabili.
Chi è nato sotto il Vulcano non dimentica mai, ne sono sicuro.
Oggi è il tempo della compattezza; la critica può essere un aiuto per chi la riceve, guai a negarla, ma l’appartenenza ai colori è unica e tale deve essere.
Il 23 luglio 2020, la Storia è continuata grazie a pochi, oggi deve proseguire grazie a tutti.
SottoscriviAmo la Catania Card.
Noi (tutti) siamo il Calcio Catania”.
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Con la Catania Card mi sembra di tornare a fra’ Antonino di Scasazza: quello del concorso “Cuori t’oro” (ricordate “Quelli della notte”?) non certo alle idee di Fabio Pagliara circa l’azionariato popolare e il marketing: sono situazioni agli antipodi. Ma tant’è! Questo dà l’imprenditoria locale.
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