Ci sono voluti giorni, settimane, mesi per completare l’acquisizione del Calcio Catania, salvare la matricola e garantire l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C. Solo chi ha vissuto da vicino quei momenti è al corrente dei sacrifici fatti per portare avanti il percorso. Un percorso durissimo caratterizzato da ansie, incertezze, istanze di fallimento, concordati preventivi, montagne di debiti da scalare. Un vasto elenco di difficoltà affrontate dalla Sigi, fino ad arrivare all’aggiudicazione dell’asta competitiva e tutto ciò che ne è conseguito. Vale sempre la pena ricordare questi passaggi e come la sopravvivenza del Catania sia stata seriamente a rischio.
Oggi la nuova proprietà, subentrata alla defunta Finaria, a proposito dei debiti di cui sopra è al lavoro per finalizzare le intese con i creditori. Deve regolarizzare la posizione di tutti i lavoratori di Torre del Grifo, risolvere una serie di contratti onerosi per favorire la sostenibilità aziendale. Tra questi spicca l’accordo a cifre importanti dell’ex Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco, che ha tuttora un vincolo con la società etnea in qualità di Direttore Generale, pur non essendo in alcun modo operativo nel nuovo corso rossazzurro. E’ l’inizio della fase successiva del progetto, che include anche la necessità di fare chiarezza sui ruoli interni al CdA del Calcio Catania ed ufficializzare l’organigramma tecnico-societario. Entro il fine settimana o l’inizio della prossima dovrebbero esserci novità in tal senso. Formalizzando anche l’impegno con Sigi di Fabio Pagliara, principale promotore dell’iniziativa e riconosciuto come figura cardine.
Altri sponsor e soci potrebbero aggiungersi strada facendo. A tal proposito si parla sempre di Joe Tacopina. L’avvocato statunitense è atteso dalla prova della verità, dai giorni che varranno per lui il dentro o fuori. Sigi non ha disposto una chiusura preventiva, ma si attende dall’ex patron del Venezia una esposizione chiara ed esaustiva delle sue idee. Rispettando il modello strutturale in salsa Sigi, basato sul sistema dell’azionariato diffuso. Torre del Grifo Village è un asset fondamentale per cui Tacopina stravede ma, ovviamente, ogni contributo dovrà essere incentrato sulla crescita del Catania e di una piazza che vuole fortemente rilanciarsi dopo anni bui e tempestosi. Sigi apre al dialogo, Tacopina risponde presente?
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