Sta per concludersi il mese di agosto. Ma sono giorni importanti per lo sviluppo del piano di rilancio del Calcio Catania in seno alla Sigi. La nuova proprietà, impegnata sul fronte delle scadenze economiche connesse alla gestione societaria, discute soprattutto con Fabio Pagliara per trovare un punto d’incontro. Gli esponenti della Sigi considerano Pagliara un elemento cardine e, dunque, si va verso l’inserimento in società di colui che – insieme al direttore Maurizio Pellegrino – ha promosso l’organizzazione di una cordata, poi costituitasi in SpA, per salvare il Catania da un fallimento che pareva inevitabile. Il percorso, però, è ancora pieno di ostacoli con molteplici situazioni debitorie in essere, il futuro dei lavoratori di Torre del Grifo da mettere al sicuro e una lunga serie di attività da portare avanti sul piano tecnico-sportivo.
A breve verrà ufficialmente nominata la composizione dello staff di prima squadra e settore giovanile. E’ notizia delle ultime ore che Giovanni Marchese dovrebbe occuparsi della conduzione della Berretti, inoltre ci sarebbero ulteriori conferme sul ruolo di preparatore dei portieri che verrebbe affidato ad Armando Pantanelli per il post-Onorati. Sul fronte mercato, con la risoluzione consensuale del contratto di Federico Angiulli si muove qualcosa in uscita. Via anche la giovane promessa Salvatore Simone Pino, che andrà in prestito con diritto di riscatto alla Lazio dopo la sottoscrizione di un vincolo presumibilmente triennale con il Catania. Qualche altro under nel mirino dell’Elefante potrebbe essere ufficializzato nelle prossime ore o, magari, girato in prestito.
Per quanto concerne la telenovela Joe Tacopina, l’avvocato statunitense ha dimostrato negli anni di non cercare visibilità o passerelle nel momento in cui si è espresso in favore della possibilità d’investire nel calcio a Roma, Bologna e Venezia. Indubbiamente Tacopina è attratto dal Catania, soprattutto dai benefici che genererebbe il centro sportivo Torre del Grifo Village se opportunatamente rilanciato nelle sue attività. Come qualsiasi investitore che, in mancanza di tale struttura, nutrirebbe forti dubbi sulla possibilità di effettuare investimenti per una società di Serie C piena di debiti. Per circa una settimana il dirigente sarà a Catania, ufficialmente non risultano – ad oggi – incontri fissati con Sigi. Ma è chiaro che un investitore come Tacopina assicurerebbe capitali importanti e, dunque, l’eventualità di un suo ingresso in società non andrà scartata a priori. Compatibilmente con il rispetto delle condizioni di Sigi, che non abbandona l’idea di un rilancio che passi dal modello di azionariato diffuso voluto fortemente da Pagliara.
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