30 misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta Fake Credits per presunta associazione a delinquere finalizzata alla commissione continuata di reati tributari e, in particolare, indebite compensazioni aggravate dalla partecipazione di professionisti. Fulmine a ciel sereno visto che sono coinvolti anche alcuni componenti della Sigi, soprattutto Antonio Paladino, figura di rilievo all’interno della SpA interessata ad acquisire il Calcio Catania e Presidente della Confimed Italia, finito in carcere.
Il Procuratore Capo Carmelo Zuccaro ha dichiarato in conferenza stampa che la Confimed “metteva a disposizione di imprenditori che volevano frodare il fisco con evidenti guadagni, una rete di 11 società fittizie, le quali creavano a loro volta documenti fittizi sulla base delle indicazioni di un gruppo di esperti commercialisti, con in testa Padalino, attestando l’esistenza di crediti nei confronti dello Stato per tributi che erano stati pagati eche avrebbero dovuto rappresentare crediti in realtà inesistenti. Crediti ceduti alle imprese che volevano evadere. I commercialisti hanno guadagnato oltre 6 milioni di euro da questo gioco per la parte accertata (un anno di indagine). Gli imprenditori che avevano i tributi da pagare risparmiavano almeno il 20% di quello che avrebbero dovuto dare allo Stato. I crediti fittizi delle compensazioni non dovute supera l’ammontare di 9 milioni con danni agli imprenditori onesti che hanno dovuto subire la concorrenza di questi soggetti ed un giro di liquidità illecita che alimenta altri circuiti illeciti. Paladino era il capo di questa società di consulenza illegale ed uno dei principali soggetti che portava avanti la trattativa d’acquisto del Calcio Catania. Anche la sezione fallimentare sta esaminando queste situazioni che abbiamo accertato e avranno un grosso rilievo nella trattativa”.
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