Tra vicende di campo ed extra campo continuiamo a ripercorrere i momenti più significativi di una stagione (conclusa con l’eliminazione ai play-off per mano della Ternana), in cui sono state scritte pagine di calcio amarissime alle pendici dell’Etna, che sicuramente resteranno impresse per molto tempo nella mente degli sportivi catanesi.
A inizio marzo le dimissioni del Presidente Davide Franco (in carica dal 2016) determinano l’azzeramento del Cda rossazzurro, il quale viene nuovamente costituito il 18 marzo con la nomina a Presidente del dott. commercialista Gianluca Astorina (con l’avv. Ignazio Scuderi nel ruolo di vice), mentre l’ing. Di Natale mantiene la carica di Amministratore Delegato.
Tra gli eventi salienti degli ultimi mesi c’è anche la messa in mora da parte dei tesserati (ad esclusione di mister Lucarelli e del centrocampista Orazio Di Grazia) a seguito del mancato pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio. La situazione precipita il 16 maggio con l’intervento della Procura di Catania che presenta in Tribunale l’istanza di fallimento del club.
Negli stessi giorni le vicissitudini del club rossazzurro attirano l’interesse di un fantomatico gruppo industriale americano. La vicenda, dai contorni poco trasparenti, si conclude con una segnalazione in Procura da parte dei legali di Finaria: in pratica viene sventato sul nascere un tentativo di truffa ai danni del Catania.
Il 20 maggio segna un’altra giornata cruciale. A Torre del Grifo si dimettono il Vice-Presidente Ignazio Scuderi e l’Amministratore Delegato Giuseppe Di Natale, mentre in città il Comitato promotore per l’acquisizione del Calcio Catania opta per un decisivo cambio di strategia. Viene costituita la società per azioni SIGI (acronimo di Sport Investment Group Italia), con l’obiettivo conclusivo di rilevare la proprietà del club.
A fine maggio il Tribunale rigetta l’istanza fallimentare presentata dalla Procura, ritenendo ammissibile la richiesta di annessione al concordato preventivo in bianco avanzata in precedenza dal Calcio Catania. Si allontana lo spettro del fallimento e si apre la strada per l’avvio di una procedura competitiva che parte ufficialmente il 3 luglio con la pubblicazione del bando.
Sul fronte del calcio giocato, il Presidente Astorina (nel frattempo nominato Amministratore Unico del club in sostituzione del precedente Cda) scioglie le riserve e in extremis comunica alla Lega Pro la decisione di partecipare ai play-off. Pur senza stipendi pagati (situazione che determina l’intervento del TFN, il quale applica due punti di penalizzazione in classifica), i giocatori (ad eccezione di Di Molfetta) rispondono presente alla “chiamata alle armi” da parte di mister Lucarelli e il 15 giugno si presentano in sede per la ripresa degli allenamenti (non vengono rinnovati i contratti in scadenza di Marchese, Rizzo ed Esposito).
Il 30 giugno il Catania scende in campo al “Massimino” contro la Virtus Francavilla e vince 3-2 con reti di Biondi, Curcio su rigore e Pinto, passando indenne il primo ostacolo. Nel turno successivo non basta invece l’1-1 (reti di Biondi e Ferrante) per avere ragione della Ternana, la quale passa in virtù del miglior piazzamento in graduatoria. I rossazzurri, comunque, escono di scena a testa alta.
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